La sosta di campionato in funzione della Nations League ci consente di soffermarci sul percorso degli azzurri nelle prime 8 giornate di Serie A. I partenopei, ora secondi in classifica, hanno avuto un inizio di stagione complesso dal punto di vista tattico, nonostante le sole 2 sconfitte contro Sampdoria e Juventus. Il tecnico azzurro, dall'alto della sua immensa esperienza e competenza, ha deciso cosi, almeno in partenza di adottare il 4-4-2, uno schema che permette maggiore copertura senza disperdere la capacità offensiva degli attaccanti partenopei. Quindi, ciò ha posto uno spartiacque tra un Napoli che vinceva ma non convinceva, rischiando più del dovuto e subendo troppe reti, ad uno sicuro, determinato e granitico.

Certamente, non è tutto "rose e fiori" e qualche difetto permane tutt'ora come, ad esempio, la scarsa capacità di finalizzazione in fase offensiva da parte delle punte azzurre. Qui, non si discute del valore di Milik e dei suoi compagni, ma dell'atteggiamento che, in talune circostanze, sembra essere meno sicuro. Ebbene, a ciò sembra essere immune Insigne, arrivato probabilmente all'apice della sua maturazione calcistica. La sua trasformazione è sicuramente dovuta al cambio di ruolo da parte del tecnico che, avendolo liberato da compiti di copertura, gli ha permesso di concentrarsi solo sulla fase offensiva, risolvendo positivamente molte gare. Infine, dobbiamo sottolineare lo stato di grazia in cui si trova Allan, vero e proprio mastino del rettangolo verde. Il brasiliano, nel centrocampo a 4, risulta essere più a suo agio concentrandosi maggiormente sulla fase d'interdizione più che in passato. Dunque, come abbiamo potuto assistere in queste settimane, le trasformazioni subìte dal Napoli da parte di Ancelotti, stanno dando i frutti sperati. Tante critiche e previsioni funeste si sono così scontrate contro quel muro invalicabile ed indistruttibile chiamato realtà, che adesso sorride alla squadra partenopea. 

Fabrizio Rossi