Lo stadio San Paolo presenta il colpo d'occhio delle occasioni più importanti per la sfida che può indirizzare in maniera decisiva la prima parte di stagione del Napoli. Gli azzurri, secondi a quota cinque, ricevono il Paris Saint Germain, terzo con quattro, nell'incontro valevole per la quarta giornata del girone C di Champions League. Vincere metterebbe una seria ipoteca sul passaggio agli ottavi di finale per il club di De Laurentiis spedendo i transalpini a quattro lunghezze da colmare poi eventualmente in soli centottanta minuti e porterebbe gli azzurri in testa al gruppo in virtù della sconfitta del Liverpool a Belgrado. Per la prima volta Ancelotti, duecentesima panchina per lui nelle coppe europee, non effettua cambi nella formazione iniziale e si affida all'undici che ha iniziato il confronto al Parco dei Principi optando per il solito 4-4-2 nel quale Mertens guadagna la conferma come partner d'attacco al fianco di Insigne. Tuchel recupera Buffon e Thiago Silva, conferma la difesa a tre ma deve rinunciare a Cavani che parte dalla panchina lasciando spazio a Di Maria mentre in mediana Draxler viene preferito a Rabiot.

Il rigore trasformato dal numero ventiquattro azzurro, decimo sigillo stagionale per lui nonché terzo consecutivo in coppa, al diciassettesimo della ripresa e guadagnato da Callejon, pronto ad infilarsi tra Buffon e Thiago Silva per farsi travolgere, consente ai padroni di casa di portare a casa un meritato pareggio che li riproietta in testa al girone insieme alla compagine di Klopp. Nel primo tempo estremamente equilibrato nel quale Hamsik e compagni si preoccupano di tenere il campo senza perdere le distanze per non concedere spazio ai funamboli francesi senza incidere più di tanto sul fronte offensivo. Quando tutto lascia presagire che la prima frazione termini a reti bianche la micidiale accelerazione di Mbappé manda in rete Bernat che in caduta firma il vantaggio dei suoi.

L'intervallo aiuta Ancelotti a riordinare le idee dei suoi con la squadra pronta a salire esponenzialmente di livello mettendo alle corde i più quotati avversari che devono ringraziare in più di una circostanza Buffon, autore di almeno tre interventi decisivi per preservare il risultato positivo. Magistrali per generosità, grinta e senso tattico le prove di Callejon ed Allan, in grado di sdoppiarsi in diverse occasioni per portare i fondamentali raddoppi di marcatura e consentire alla squadra di non soffrire. Raul Albiol conferma sul campo lo status di ministro della difesa offrendo una prova nella quale il suo senso della posizione insieme all'esperienza maturata in tanti anni di prestigiosa carriera gli permettono di chiudere sistematicamente i varchi alle avanzate transalpine. Il gruppo probabilmente più equilibrato dell'intera competizione deciderà le sue sorti negli ultimi due turni e al momento risulta quasi impossibile fare pronostici. 

Andrea Addezio