A 3 mesi dall’inizio della stagione in corso, con la nuova sosta per gli impegni delle Nazionali in casa Napoli è tempo di bilanci seppure parziali. Quello azzurro può definirsi sicuramente positivo, con il 2° posto in campionato a quota 28 punti (frutto di 9 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte) alle spalle della Juventus capolista che in 12 giornate di campionato ha lasciato per strada solo due punti grazie al pareggio casalingo contro il Genoa. Proprio la sfida ai grifoni sul campo di Marassi ha segnato una grande vittoria per la formazione di Carlo Ancelotti, con uno stile diverso da quello che aveva caratterizzato gli ultimi anni: la grinta e la capacità di adattamento alle pessime condizioni del terreno di gioco, infatti, hanno contribuito all’ottenimento dei 3 punti ben più della classe e della tecnica.

In Champions League, invece, finora il Napoli può fregiarsi del primo posto nel girone di ferro a 6 punti (gli stessi del Liverpool che però è 2° per aver perso lo scontro diretto del San Paolo) uno in più del Paris Saint Germain (con cui i partenopei hanno ottenuto un doppio pareggio) e due sopra la Stella Rossa Belgrado che sarà ospite proprio nell’impianto di Fuorigrotta il prossimo 28 novembre: proprio quel giorno gli azzurri potrebbero garantirsi la qualificazione agli ottavi di finale della massima competizione europea in caso di vittoria contro i serbi e nel caso in cui i transalpini non dovessero riuscire a battere al Parco dei Principi gli inglesi; diversamente, la sfida dell’Anfield Road diventerà decisiva per stabilire le due squadre che continueranno l’avventura per conquistare la coppa dalle grandi orecchie e quella che invece retrocederà in Europa League.

Il primo trimestre è stato all’insegna del turnover da parte dell’allenatore emiliano, talvolta molto spinto, anche se le ultime gare hanno mostrato una leggera inversione di tendenza: oltre i pilastri della squadra (Koulibaly su tutti, mai risparmiato finora, ed Allan), infatti, molti altri calciatori hanno imposto sul campo una gerarchia nello scacchiere tattico azzurro; ne hanno fatto le spese alcuni calciatori utilizzati meno frequentemente rispetto alle prime giornate. Le novità positive sono state sicuramente Ospina, Malcuit, Maksimovic, Fabian Ruiz ed Ounas: il portiere colombiano ha mostrato quell’affidabilità che potrebbe portare al riscatto dall’Arsenl; il terzino francese è apparso ben dotato tecnicamente e molto propositivo in fase offensiva; il serbo si è decisamente riabilitato dopo l’esilio in Russia, così come Ounas; il centrocampista spagnolo, infine, è andato in un crescendo continuo.

Il rovescio della medaglia è rappresentato, oltre a calciatori come Diawara, Rog e Luperto che non hanno risposto in maniera positiva quando sono stati chiamati in causa, anche dai polacchi Zielinski e Milik che hanno mostrato una preoccupante involuzione: il centrocampista pare non essersi ancora adattato pienamente al nuovo modulo, mentre il bomber polacco (nonostante un discreto numero di reti realizzate in relazione ai minuti giocati) non ha ancora quella costanza di rendimento che lo aveva caratterizzato prima del doppio infortunio. Al rientro dalla sosta, dovrebbero essere disponibili calciatori importanti come Meret (che dovrà faticare per scalzare il colombiano tra i pali), Ghoulam (per il quale però bisognerà attendere per averlo al meglio), Verdi e Younes che potranno rappresentare valide alternative nella fase più avanzata.

 Fabrizio Infante