InfoNapoli24

#
 

Notizie » Calcio » Napoli

Napoli, la Champions e il destino avverso: la storia si ripete. Vincere l'E. L., ora, è quasi un dovere

13/12/2018

Napoli, la Champions e il destino avverso: la storia si ripete. Vincere l'E. L., ora, è quasi un dovere

Il Napoli non è riuscito a scrivere la storia a Liverpool, nell'arena di Anfield, dove la sconfitta per 1-0 ha sancito l'uscita anticipata degli azzurri dalla Champions League. Un'eliminazione amara che brucia soprattutto alla luce dello splendido girone condotto dalla squadra partenopea - forse il migliore dell'era De Laurentiis per rendimento in rapporto alla difficoltà -. L'organico partenopeo è stato costretto a salutare il torneo "dell'Europa che conta" più per via della rete del 2-2 di Di Maria al Parco dei Principi e della marcatura del 3-1 della Stella Rossa, al San Paolo, che per il tonfo con i Reds. Adesso, Ancelotti e i suoi ragazzi saranno chiamati ad onorare l'Europa League e a cercare di vincerla a tutti i costi.

Sì, perché il Napoli ha saputo esser grande al cospetto dei giganti; li ha impauriti, obbligati a tremare fino a cadere. Il PSG ha sofferto non poco in entrambe le sfide, al pari della squadra guidata da Klopp che è stata imbrigliata dal tecnico di Reggiolo nel fortino di Fuorigrotta. La compagine napoletana ha rasentato la perfezione, in queste circostanze, deludendo però con la Zvezda, presa evidentemente sotto gamba: i rosso-bianchi hanno fermato Hamsik e compagni sullo 0-0, al debutto di questa Champions, per siglare una rete impercettibile quanto pesante con Nabohuane al San Paolo. Il gol che è costato l'accesso agli ottavi di finale agli azzurri.

Per il Napoli, si è trattata della terza scottante eliminazione dalla principale competizione continentale dell'era De Laurentiis: 5 anni fa, Benitez salutava la Champions con ben 12 punti totalizzati; ancor prima, nel 2012, Mazzarri urtò contro il Chelsea (poi vincitore di quell'edizione), a Londra, dopo aver vinto in casa 3-1 e non aver chiuso la pratica tra le mura amiche (grida ancora vendetta il poker fallito da Maggio). Sarri non si è differenziato tanto dai suoi colleghi, in quanto ha sbattuto agli ottavi con il Real Madrid, nel 2016, a margine di un gruppo abbordabile, per poi peggiorare nella passata stagione sbagliando l'approccio alla coppa sin dal primo match: sconfitta contro lo Shakthar, all'esordio, che ha compromesso tutto il viaggio europeo.

Quest'anno, gli azzurri hanno mostrato per certi versi una maturità inaspettata, che tuttavia è venuta mancare in alcuni frangenti affrontati con superficialità: dettagli piccolissimi che fanno tanta differenza. Il Napoli, però, per quanto mostrato e prodotto complessivamente sul rettangolo di gioco non meritava di uscire in questo modo. Potrà dire la sua, pertanto, in una manifestazione, sulla carta, ampiamente alla portata come l'Europa League, arrivando in fondo e cercando di vincerla.

Onorare l'ex Coppa Uefa è quanto meno un dovere, "sarebbe stupido" (parafrasando Ancelotti) non tentarci nemmeno. Ma l'ex allenatore Milan ed i suoi calciatori sono fin troppo intelligenti, e sanno bene che ci sono le basi per dare il massimo in campionato ed essere competitivi nelle coppe. Alzare un trofeo non è un'utopia.

Alessandro Alberto Di Porzio 
 

twitter