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ANCELOTTI IL POLIGLOTTA, CALLEJON IL TRASCINATORE: LA CRONACA DI UNA CONFERENZA STAMPA (NON) ORDINARIA

17/04/2019

ANCELOTTI IL POLIGLOTTA, CALLEJON IL TRASCINATORE: LA CRONACA DI UNA CONFERENZA STAMPA (NON) ORDINARIA

 Ore 12.30, Castel Volturno si anima di videocamere, microfoni e speranze: la sala stampa del Training Center Azzurro è appena sufficiente a contenere tutti gli intervenuti, e la presenza di diverse testate internazionali testimonia l’importanza dell’appuntamento.

Come da protocollo Uefa, a parlare coi giornalisti assieme al suo allenatore c’è josè Callejon. Sarà forse un caso, ma in un momento che definire cruciale è poco, conta anche l’atteggiamento davanti ai microfoni, e anche per quello lo spagnolo è sempre una garanzia. Proprio sulle garanzie che la squadra saprà dare al suo tecnico, si apre il fuoco di fila delle domande: il carattere, il cuore e la determinazione a realizzare una storica remontada, sono stati per questo i primi argomenti toccati. Superfluo ogni commento sulle risposte di tecnico e calciatore.

Sul piano tattico, Ancelotti non svela le sue carte, ma neanche si tira indietro, e, pur ammettendo che la sua squadra, in campo, non farà (e non potrà fare) calcoli, sottolinea con notevole determinazione che gli azzurri giocheranno anche in fase di non possesso con la massima accortezza, ben consci della necessità di non abbassare mai la guardia, contro gli attaccanti avversari.

Giocando ancora con la platea dei giornalisti, si è poi posto la sua consueta auto-domanda e, di fronte al suo stesso “ce la faremo?” si è consentito un fiero ottimismo. L’occasione di ribadire anche l’importanza di giocare davanti al Pubblico amico, poi, non se la sarebbe mai fatta scappare, sebbene, con estremo realismo, ha ammesso che il feeling con i tifosi ha sempre una valenza biunivoca: se gli azzurri in campo mostreranno di metterci l’anima, la torcida si farà sentire come e più che mai, in caso contrario è naturale anche aspettarsi un diffuso senso di delusione. Ma questa è la legge del pallone, e lui la conosce meglio di molti altri. Sull’impegno e sulla determinazione ad onorare la maglia, gli ha fatto eco Josè Callejon, fedele al suo ruolo di idolo della torcida, che, seppure con la classica sua calma, si è dichiarato certo che l’undici in campo getterà il cuore oltre l’ostacolo per tutti i novanta minuti e oltre, se dovesse essere necessario giocare i tempi supplementari.

Anche ai giornalisti giunti da Londra, nel suo fluido inglese, Ancelotti ha lanciato un messaggio sportivo chiaro e netto: la squadra tutta, e lui per primo, sono consapevoli degli errori tecnici commessi nel match d’andata, e proprio per questo il Napoli cercherà di apportare in campo i correttivi più opportuni per mettere in difficoltà i forti avversari, giocando con intensità e fervore agonistico. Con la stessa disinvoltura, poi, alla domanda di un giornalista francese, il tecnico ha risposto nella sua lingua, e ancora si è detto convinto delle possibilità che il Napoli ha di superare il turno e accedere alle semifinali.

Tutto chiaro, insomma: la conferenza stampa di oggi è apparsa lineare, addirittura ordinaria, quasi solo un lento, abituale, pacato rendez-vous con chi segue la squadra e ne racconta le vicende. Eppure non è così, non può in nessun caso essere così, almeno a Napoli. A ricordarlo a tutti ci ha pensato infine Callejon, che, dopo aver incassato per l’ennesima volta la fiducia del suo allenatore, ha parlato della concentrazione che lui e i suoi compagni stanno guadagnando e della tensione agonistica che nello spogliatoio si sta alimentando. Tensione e concentrazione che, come si augura l’intero ambiente partenopeo, gli uomini guidati da Carlo Ancelotti sapranno tramutare in forza fisica e sagacia tattica, le sole armi che potranno realmente mettere in difficoltà i gunners londinesi, che statisticamente, soffrono in modo particolare le trasferte in ambienti caldi. Domani sarà tempo di sfida. E il campo emetterà il suo verdetto. Per analisi, riflessioni e commenti, ci sarà tutto il tempo, dopo i tre fischi finali dell’arbitro

Carmine Ciniglia

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