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Hamilton conquista anche Imola, la Mercedes iridata per la settima volta consecutiva

01/11/2020

Hamilton conquista anche Imola, la Mercedes iridata per la settima volta consecutiva

 Il ritorno della Formula 1 sul tracciato di Imola a ben quattordici anni dall’ultima gara sembrava poter offrire agli appassionati un risultato diverso dal solito. L’uomo dei record Lewis Hamilton aveva infatti perso la pole position ai danni del compagno Bottas dopo un giro che lui stesso ha ammesso essere stato lontano dalla perfezione e nelle prime fasi di gara, complice uno start incerto, era stato scavalcato anche da Verstappen. Il britannico ha però saputo prendersi il successo con una grande prestazione e grazie ad un pizzico di buona sorte di troppo. Hammer ha pazientemente atteso la sosta dei due rivali per scatenarsi e marcare una serie di giri veloci che gli hanno permesso di scavare il margine necessario a compiere in sicurezza la sosta, quando la fortuna gli ha voluto fare un grosso regalo sotto forma del ritiro di Ocon sulla salita verso la Variante Bassa.

A causa della posizione della Renault del francese, i commissari hanno optato per una virtual safety car che ha consentito a Lewis di compiere il suo pit stop in tutta tranquillità. L’incredibile tempismo del provvedimento, che ha visto gli steward istituire la neutralizzazione un attimo prima che Hamilton passasse in zona box e poi revocare il provvedimento appena la Mercedes dell’inglese era scesa dai cavalletti con le gomme nuove ha destato non poche perplessità. Le immagini tv non hanno mostrato il lavoro compiuto dai commissari, tuttavia lo sfortunato tempismo col quale si sono succeduti gli eventi e l’estrema rapidità del provvedimento (attivo solo per qualche decina di secondi) hanno scatenato malumori altrimenti evitabili. Superato l’ostacolo della sosta, Hammer ha continuato a martellare in un susseguirsi di giri veloci che hanno definitivamente affossato le speranze di Bottas il quale, evidentemente oltre il limite per tenersi aggrappato al secondo posto e col fondo danneggiato da un detrito, ha commesso parecchie imperfezioni, una delle quali ha permesso a Verstappen di scavalcarlo e addirittura staccarlo. L’olandese, però, è stato vittima dell’esplosione della posteriore destra a dieci passaggi dalla fine, probabilmente ancora a causa di un detrito, ed ha dovuto abbandonare la sua Red Bull nella sabbia della curva Villeneuve. Stavolta, vista l’obbiettiva pericolosità della situazione, i commissari hanno mandato in pista la safety car ricompattando il gruppo. Bottas ha subito effettuato la sosta per calzare le morbide, mentre Hamilton ha atteso un giro per imitarlo. Il gap nel frattempo scavatosi tra i due ha permesso al britannico di mantenere la testa, anche se davvero di un nulla. Alla ripartenza ogni residua speranza di Bottas si è arenata davanti alla superiorità di Hamilton, che ha compiuto alcuni passaggi su tempi da qualifica andandosi a prendere di forza il successo numero 93 della sua carriera.

La doppietta ha anche consegnato alla Mercedes il settimo titolo mondiale costruttori consecutivo, record assoluto di successi consecutivi per una casa costruttrice. La Ferrari, ancora una volta, è tornata con qualcosa in meno rispetto a quanto avrebbe potuto raccogliere. La qualifica aveva visto Leclerc piazzarsi settimo con Vettel, ormai in disarmo, solo tredicesimo. In gara il monegasco si è subito messo in evidenza risalendo di qualche posizione, mentre Vettel ha adottato una tattica attendista, ritardando al massimo il cambio gomme per issarsi fino al momentaneo quarto posto.

La sosta del tedesco, però, non è andata come avrebbe dovuto e gli è costata dieci secondi e la retrocessione in coda alla classifica. con la safety car finale, il box di Maranello ha ritenuto inopportuno fermare Leclerc mentre ha optato per un secondo cambio per Vettel, che ha così calzato le gomme più morbide. La scelta, banalmente, si è rivelata sbagliata, con Leclerc che ha visto sfumare il possibile podio ai danni di Ricciardo (anche lui con le dure) per la rimonta di Kvyat, ed ha chiuso quinto in coda a questi due, mentre Vettel non è riuscito a recuperare posizioni fermandosi al tredicesimo posto. Buona prova per Perez, sesto dopo aver anche lui accarezzato l’idea del podio, mentre al duo McLaren Sainz-Norris, giunto in scia al messicano, è mancato qualcosa per poter fare di meglio. Grandissima gara per le Alfa Romeo, entrambe a punti dopo una qualifica horror. Raikkonen ha brillato per aver gestito alla perfezione le sue gomme fino a poco più di dieci passaggi dalla fine e poi è stato bravo a tenere il nono posto negli ultimi passaggi dopo la safety car. Dietro di lui Giovinazzi si è distinto per un avvio ottimo in cui ha subito recuperato sei posizioni e dopo ha badato alla concretezza fino al decimo posto finale.

Francesco De Giorgi
 

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