L'Azerbaijan sembrava poter essere terra di conquista per Leclerc e la Ferrari, ma una improvvisa Caporetto tecnologica ha fermato entrambe le rosse consegnando a Verstappen e alla Red Bull la vittoria nel Gp di Baku. Il lavoro della rossa era partito bene sin dalle qualifiche, nelle quali Leclerc era riuscito a conquistare una pole stratosferica stracciando la concorrenza, anche se un'indecisione in partenza gli era costata la testa della corsa. Leclerc era poi riuscito a riprendere il comando sfruttando al meglio la virtual safety car uscita per il ritiro di Sainz per compiere il suo pit stop, e stava conducendo le operazioni con relativa tranquillità quando, ad un terzo di gara, la power unit della sua Ferrari ha ceduto e lo ha costretto allo stop esplodendo in una nuvola di fumo. Un misto di rassegnazione e sconforto ha pervaso subito il muretto box della rossa che forse non si aspettava un secondo problema dopo quello idraulico che aveva messo fuori causa Sainz nelle primissime fasi.v
Oltre alle due rosse, anche l'Alfa Romeo di Zhou e la Haas di Magnussen sono state costrette al ritiro da problemi tecnici di vario tipo. Per onestà, va detto che anche la Red Bull aveva accusato tre cedimenti tra Bahrein e Australia ed è chiaramente troppo presto per ritenere che il mondiale sia perduto, ma va rimarcato come sia la seconda volta dopo Barcellona che Leclerc è costretto al ritiro da un guasto quando è in testa. A differenza della gara spagnola, quella odierna era tutt'altro che decisa, ma se si sommano i punti persi in queste due occasioni con quelli buttati via a Monaco si arriva ad un passivo di oltre sessanta lunghezze, molte per
dormire sogni tranquilli.
Tornando alla gara, liquidata la pratica rossa, per la Red Bull non c'è stato più nulla di cui preoccuparsi, con Verstappen tranquillamente in testa e Perez, che aveva ceduto al compagno la posizione nelle prime fasi, ancor più pacifico alle sue spalle e a debita distanza. Per completare il quadro è mancato solo il giro veloce, che Verstappen non è riuscito a strappare a Perez per pochissimi millesimi. Inutile dire che in campionato la Red Bull ha ormai il pieno controllo delle operazioni, con Perez che ha rubato la piazza d'onore a Leclerc in graduatoria e la Ferrari che è piombata addirittura a -79 nel costruttori.
Anche la terza piazza iridata del monegasco potrebbe essere a rischio per mano di George Russell, ancora una volta positivissimo sul gradino più basso del podio davanti al suo compagno Hamilton. Quinto posto di Gasly, con un ritrovato Vettel sesto malgrado un lungo nelle prime fasi. Settimo ha concluso Alonso, grande combattente come sempre, davanti alla coppia McLaren composta da Ricciardo e Norris, che hanno passato più tempo a darsi battaglia coi team radio che in pista, mentre l'ultimo punto utile è finito ad Ocon. Peccato per Tsunoda, ben saldo in zona punti fino a tre quarti di gara, ma costretto ad una sosta supplementare per bloccare l'ala posteriore che, in fase di DRS, tendeva ad aprirsi solo parzialmente con grande pericolo.
Francesco De Giorgi.
