Notizie » Cultura » Libri

18/04/2013
Voltaire: Candido o l’ottimismo
Quando Voltaire scrisse questo romanzo pubblicato a Parigi nel 1759, non pensò probabilmente alla vasta risonanza che avrebbe avuto la sua opera al punto di oscurare i suoi drammi.
Come si evince già dal titolo, Candido è l’ottimista per antonomasia, forse perché cresciuto in un castello sfarzoso e con in testa un’idea fissa che gli ha inculcato il suo maestro Pangloss: “viviamo nel migliore dei mondi possibili”; affermazione che riprende la filosofia di Liebniz. Il giovane tedesco risiede nella dimora dello zio, un barone della Westfalia, in quello che puo' definirsi un autentico paradiso terrestre, dal quale pero' viene mandato via, perche', innamoratosi della cugina Cunegonda, viene scoperto mentre la bacia dietro un paravento.
Il ragazzo, all'esilio, incontra alcuni soldati bulgari che lo reclutano. Sebbene ferito in modo grave, riesce a fuggire e incontra il suo maestro che lo aggiorna di quanto è accaduto al castello. Pangloss e il suo discepolo si recano a Lisbona dove i dialoghi del filosofo li conducono nelle mani degli Inquisitori. Rimessosi in sesto grazie alle cure di una serva, Candido rincontra Cunegonda, che dopo essere stata violentata dai bulgari durante l’assedio in Westfalia è riuscita a fuggire.
Per liberare la sua amata, Candido uccide i due uomini che la tengono prigioniera e riprende a vagare in compagnia del suo servo Cacambo, l’anziana serva e Cunegonda. Giunti a Buenos Aires si separano, Candido uccide il fratello della sua amata perche' si rifiuta di concedergli in sposa la sorella. Le peripezie del giovane trattengono il lettore legato al libro fino all’ultima pagina. Nonostante tutte le disgrazie e le peripezie che deve affrontare, non abbandona mai il suo proverbiale ottimismo che lo convince a credere che ogni cosa tornerà a posto.
Nel frattempo, insieme a Cacambo lascia Buenos Aires e giunge ad Eldorado, un regno tanto sconosciuto, quanto incredibilmente felice: non si paga la cena nelle osterie, tutti sono ospitali ed i ciottoli per strada sono diamanti e pezzi d’oro. I due decidono di ripartire per andare a riprendere Cunegonda ricolmi di ricchezza che pero' perderanno per una serie di circostanze poco fortunate.
Separatosi da Cacambo, Candido viaggia per l’Europa con un vecchio saggio di nome Martino. Degno di menzione è l’incontro a Venezia con il doge, Pococurante che possiede e può godere di qualsiasi cosa, ma che è annoiato e disgustato da tutto. Tutti i protagonisti si ritroveranno a Costantinopoli, dove la tranquillità impera e per Candido questa è la vera vita, quanto di meglio cioe' si possa desiderare.
Giuliana Scamardella
