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La costa garganica: scenari mozzafiato, tra scogliere ed insenature

27/08/2013

La costa garganica: scenari mozzafiato, tra scogliere ed insenature

La litoranea garganica si snoda in una serie di curve, ognuna delle quali regala allo spettatore la sorpresa di uno scenario sempre diverso ed incantevole: pini abbarbicati sulla roccia nuda, al di sotto di paurosi ma incantevoli strapiombi, che nascondono il luccichio di un mare profondo, alternati a spiaggette rosate, tanto isolate quanto invitanti.

Per chi guida, è davvero una tentazione continua a fermarsi in una delle numerose terrazze che si affacciano su tale paradiso, tanto è bello il panorama, attraente quanto una calamita.

I paesini che si affacciano sulla costa fondano la loro economia sulla pesca e sul commercio ma soprattutto sul turismo estivo, atteso che trattasi di rinomati luoghi di villeggiatura. A proposito di pesca, su tutta la costa si protendono verso il mare delle particolari strutture di legno, i “trabucchi” (foto A), testimonianze di una civiltà che è rimasta attaccata alla tradizione, probabilmente risalente al periodo dei Fenici.

Partendo da nord, scorgiamo Rodi Garganico, le cui casette sono così vicine e quasi sovrapposte l’una all’altra in altezza, che potremmo definirla un “paesino verticale”, nel quale i profumi della zagara e della resina si mescolano a quelli degli agrumeti.
Procedendo verso sud, bella e splendente come una perla rara, giungiamo a Peschici, che con le sue bianche abitazioni si erge su di una roccia a strapiombo. I suoi abitanti in tempi antichi erano soliti vivere in grotte e caverne, rifugi naturali nelle ore più calde della giornata. Meritano una menzione la spiaggia di San Nicola e l'antico Castello Medievale, ricostruito nel XVII secolo.

Continuando per la panoramica strada statale, si arriva a Vieste che è senza dubbio la più conosciuta e antica cittadina della costa garganica. La città vecchia si estende su di una alta penisola rocciosa, alla cui estremità troviamo la Chiesa di San Francesco (foto B), mentre nella zona più alta si erge il Castello Svevo, dove dimorò per diverso tempo il papa Celestino V, diventatata ora una zona militare. Non si puo' non visitare la splendida Cattedrale, che accoglie pregiati dipinti e sculture come quella lignea di Santa Maria di Merino e osservare il caratteristico scoglio monolitico del “Pizzomunno” (foto C) alto circa 26 metri, vicinissimo alla costa.

Scendendo ancora più a sud, continua lo spettacolo. In rapida successione si incontrano la Baia e l’Arco Naturale di San Felice (foto D), ancora una serie di alte scogliere, grotte e tante piccole spiagge, come gemme incastonate. Famosissime sono le località di Pugnochiuso e Mattinata rinomate per la loro incantevole e selvaggia bellezza.

Letizia Passantino
 

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