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Viaggi: Mercatini di Natale in Alto Adige

23/12/2013

Viaggi: Mercatini di Natale in Alto Adige

Respirare l'aria natalizia non è difficile. Basta girare per le vie della nostra città illuminate dall'inizio di novembre e il gioco è fatto. Quest'anno non mi sono accontentata della mia Napoli in festa. Ho sempre desiderato trascorrere un po' di tempo in Alto Adige, a Bolzano, dove le piazze si riempiono di bancarelle con i prodotti tipici locali e oggettistica natalizia. Fino al 6 gennaio nei paesini e nel centro di questa città, piccoli e grandi mercatini risuonano di canzoni allegre e festose e tra un vin brûlé, uno strudel e un piatto di strauben si può passeggiare serenamente e comprare qualche regalino per sé e per gli amici, partecipando perché no ai concerti che organizzano ogni giorno.

Decidiamo di partire all'alba in auto, per poterci spostare senza problemi una volta arrivati a Bolzano. Sì perché in città le chiese, i negozi e i musei sappiamo che sono collocati tutti a breve distanza tra essi, ma l'intenzione è di vedere tutti i paesini che aderiscono a quest'iniziativa natalizia. Arrivati in albergo mi precipito al balconcino della camera: il panorama è davvero caratteristico, la piazza gremita di gente , il Duomo di piazza Walter dedicato a Maria Assunta che si erge con il suo maestoso campanile è incantevole.

A fare da sfondo e da cornice ci sono le montagne tutt'intorno. Non perdiamo tempo e ci rechiamo al centro di informazioni che si trova nella stessa piazza, dove in modo gentile e professionale sono riusciti ad accontentare turisti esigenti come noi che in soli cinque giorni vogliono vedere e vivere il più possibile. Cominciamo con un giretto di perlustrazione per i mercatini in loco. Il giorno dopo ci aspetta una giornata piena: al Palazzo Mercantile, una guida ci conduce per le stanze raccontandoci la storia delle famiglie che si sono susseguite nel tempo e hanno condotto le attività fieristiche della città; grandi saloni, dipinti di straordinaria bellezza e documenti originali.

Per il giro di Bolzano ci affidiamo invece ad un'altra guida turistica: ci mescoliamo ad un gruppo di italiani e insieme ci incamminiamo. Visitiamo il Duomo, la chiesa dei Cappuccini e il convento dei francescani, attraversiamo la famosa via dei Portici e la strada dei bottai con le sue abitazioni dalla facciata dipinta. Finalmente scopriamo anche la storia del personaggio che impera al centro della piazza: Walther von der Vogelweide, famoso porta lirico tedesco del Medioevo, la sua statua fu per un periodo spostata a favore di quella del re Vittorio Emanuele III e ritornò nel secondo dopoguerra al suo posto. La piazza è a ben ragione ritenuta il salotto di Bolzano, le sagre, gli eventi e le manifestazioni si tengono tutte qui. Facciamo un veloce giro anche per il mercato delle erbe che si tiene tutti i giorni e dove decidiamo di comprare salumi e formaggi, castagne e spezie.

Nei giorni seguenti non possiamo farci mancare la SPA di Merano, la cui piscina calda continua anche all'esterno. La città ha due funivie, quella del Colle, la più antica, e quella del Renon. Saliamo con quest'ultima a 1000m d'altezza e ci ritroviamo in paesini molto caratteristici e tranquilli. Come stabilito un giorno lo dedichiamo agli altri piccoli centri che allestiscono bancarelle: Merano, Bressanone, Brunico. Ogni mercatino ha le proprie peculiarità: esse dipendono molto anche dal luogo dove sono collocati: nella piazzetta, sul corso del fiume, dislocati tra essi. Una follia non possiamo proprio risparmiarcela: siamo quasi al confine con l'Austria, perché non fare un salto a Innsbruck? Il capoluogo del Tirolo settentrionale, il cui nome significa "ponte sull'Inn", il fiume che la attraversa è splendida: saranno le montagne innevate e l'acqua che scorre, sarà che siamo abituati ad altri paesaggi, ma ci affascina davvero.

Torniamo al nostro quartier generale e facciamo il punto della situazione: l'ultimo giorno è dedicato alla passeggiata vicino al fiume Talvera e alla visita al Museo Archeologico. Questo ruota intorno alla figura di Ötzi, "l'uomo venuto dal ghiaccio", scoperto da una coppia di escursionisti nel 1991. Il gelo lo ha consegnato, così com'era, dal Neolitico e questo ha permesso agli scienziati di fare delle minuziose ricerche e arrivare a delle interessanti e sconvolgenti scoperte. Oltre al corpo conservato preziosamente con tutte le tecniche necessarie, si possono vedere gli indumenti, l'equipaggiamento e la ricostruzione di come doveva essere grazie a due professionisti olandesi. Il povero Ötzi è al centro di un giallo non ancora risolto, ma non voglio svelarvi quale. Ben curato e tenuto, il museo può essere divertente anche per i bambini, per i quali è allestito il terzo piano con giochi interattivi.

Dopo quest'ultima mattinata a Bolzano ci attende l'ultimo pranzo tirolese: canederli con gulasch e strudel di mele. Il viaggio di ritorno è lungo e un po' di tristezza è immancabile, ma in fondo sorridiamo perché scoprire nuovi posti e scrutare nuovi orizzonti ci arricchisce.  

Giuliana Scamardella

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