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Il viaggio che farei

06/03/2012

Il viaggio che farei

Sappiamo che di viaggi intorno al mondo se ne possono scegliere tanti e vari, brevi o più duraturi, per divertimento o per cultura, ma sempre rimarranno “speciali” nei nostri ricordi.

Oggi parliamo però di un viaggio non ancora compiuto ed è un buon motivo per fermarsi e leggere queste poche righe.

Ogni volta che decido di partire, sono sempre molto emozionato, quasi come se fosse ad ogni viaggio la prima volta. Sarà perché mi piace moltissimo farlo, sarà perché i viaggi per me rappresentano un modo per uscir fuori dalle mie quotidiane vesti e lasciarmi andare, sarà ancora che quando capita sono particolarmente felice.

Il viaggio che mi accingo a compiere è diverso: molti amici sono già stati in quel posto e al ritorno ho sempre avuto da loro descrizioni profonde e serene. Chi sceglie questa meta, mi dice, lo fa preparandosi anticipatamente, fermando il tempo giorni prima, riflettendo dentro di sé, domandando più volte al proprio animo se si è davvero pronti per intraprendere una simile esperienza: quella, per la precisione, di un viaggio a Lourdes, nella terra del santuario della Madonnina che da pace e serenità a chiunque si trovi al Suo cospetto.

Ho spesso viaggiato ma questa volta comprendo immediatamente che la differenza di chi sceglie un simile viaggio simile preferendolo a quelli di posti e destinazioni spensierati sia da ricercare nelle intime motivazioni. Il viaggio a Lourdes inizia dentro di sé, con un cuore che probabilmente si comporterà diversamente in un’atmosfera profonda dove tutti, indistintamente, fermano il loro tempo per provare a leggersi nell’animo.

Da chi v’è già stato, apprendo come a Lourdes tutto ruota attorno a messe, processioni, momenti di intensa spiritualità; incantato, ascolto le esperienze di chi, anche per la prima volta, rimane ipnotizzato alla vista della piccola Madonnina, cui ognuno affida le proprie preghiere. Invidioso, resto ad ascoltare chi riesce con le parole a trasferirmi la serenità di quel luogo, descritto come una graziosa cartolina, dove sembrano svanire i problemi quotidiani, tra una passeggiata nella cittadina ed una pausa su di una panchina. Senza parole, mi lascia il racconto di chi mi descrive l’arrivo ai Bagni di Lourdes, vasche di sorgente naturale in cui persone e persone si immergono per un bagno di fede, un bagno di speranza. Ogni gesto viene là compiuto con estrema calma e ogni volto, anche sofferente, lascia intravedere una serenità immensa: sembra difficile credere che la disperazione, la tristezza, lascino il posto alla speranza e al sorriso.

Non ha importanza da dove si arriva: italiani, francesi, tedeschi, e tanti altri ancora da ogni parte del mondo si ritrovano là con la medesima fede e con emozioni che raccolte insieme formano un grande immenso abbraccio intorno a quel luogo.

L’esperienza, comprendo, è senza dubbio unica. E’ da un po’ che i miei tentativi , non senza difficoltà, di tessere piccoli ricami di fede giorno per giorno vengono respinti da pensieri più terreni; dopo tante esperienze di viaggi effettuati in moltissime parti del mondo tra scenari fantastici ed incantati, dopo aver conosciuto tantissime mete turistiche, credo che il “cammino” verso Lourdes rappresenti una tappa dal richiamo forte e rassicurante.

La decisione è presa, qualcuno mi suggerisce di lasciare a casa penna e taccuino, altri ancora mi confermano che questa volta.. tutto verrà scritto e conservato nel cuore.

 

Claudio d’Orlando
 

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