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20/04/2012
Libri: Mr Gwyn di Alessandro Baricco
Jasper Gwyn ha 43 anni, camminava per Regent’s Park quando una lampadina gli si accese nella mente: “quanto faceva ogni giorno per guadagnarsi da vivere non era più adatto a lui”, non voleva più fare lo scrittore. Così rientro' a casa, scrisse l’ultimo articolo per “The Guardian” in cui elencò cinquantadue cose che non avrebbe mai più fatto, tra cui, pubblicare libri. Voleva fare il copista: ma che significava esattamente? L’idea gli venne dopo un pomeriggio piovoso, quando entrò in una galleria d’arte solo per ripararsi dal temporale: voleva scrivere ritratti.
Non sapeva né come si potesse farlo, né come potesse spiegare alla gente cosa significasse dedicarsi a questa nuova forma d’arte, in cui sembrano fondersi imitazione della realtà, fantasia. Individuata la location, decisa la musica, la luce, l’ambiente e l’arredamento sobrio con con dovizia di particolari e cura, cerca e seleziona i suoi clienti. In un angolo un artista, che sia un pittore, un copista, o uno scrittore, ricompone i gesti, le espressioni, i movimenti, facendoti diventare non solo protagonista di una storia, ma la storia stessa.
E’ uno dei pochi romanzi di Baricco ad avere una trama rilevata, in cui le cose dette sono più numerose di quelle lasciate all'immaginazione di chi legge. Ma il ritmo è sempre incalzante, come un torrente che scende impetuoso dal monte. La voglia di girare la pagina è tanta, e poi un'altra, un'altra ancora, per ritrovarsi parte integrante di un mondo composto da silenzi, persone e, soprattutto, passione...
Giuliana Scamardella
