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Italia, applausi europei per Conte e ragazzi: adesso tocca a Ventura.

03/07/2016

Italia, applausi europei per Conte e ragazzi: adesso tocca a Ventura.

L'Italia ha salutato Euro 2016 nel migliore dei modi, ma anche con tanta amarezza: eliminata a testa altissima soltanto al 18esimo rigore (l'ottavo ad oltranza), contro la Germania campione del Mondo in carica. Gli azzurri se la sono giocata alla pari contro un organico di gran lunga superiore sotto l'aspetto tecnico, ed hanno costretto i teutonici a plasmarsi in base alle caratteristiche della compagine tricolore: merito della sagacia strategica di Antonio Conte. Che adesso volerà a Londra, al Chelsea, e passerà il testimone a Giampiero Ventura, che avrà il difficile compito di qualificarsi al Mondiale 2018 (ri)partendo da questo quarto di finale.

Il tecnico leccese consegna all'ormai nuovo commissario tecnico azzurro un'eredità molto pesante, costruita in un tempo molto ristretto: quasi tutta nell'ultimo mese del proprio biennio. Perché l'Italia era stata snobbata da tifosi e addetti ai lavori fino al fischio di inizio del match (vinto poi per 2-0) contro il Belgio: vero e proprio spartiacque della gestione "Conte". Dopo i 3 punti guadagnati contro i "Diavoli Rossi" di Wilmots, alla prima giornata, tra lo stupore genere, l'entusiasmante conferma di fronte alla Svezia di Ibrahimovic e l'impresa contro la Spagna - pardon: la sua copia più sbiadita -, campione d'Europa uscente, agli ottavi di finale, l'Italia era già andata oltre i più ottimistici pronostici della vigilia della kermesse continentale. L'unica sconfitta nei tempi regolamentari è giunta per mano dell'Irlanda, alla terza giornata del girone, a qualificazione già acquisita.

E Germania-Italia sono i 90 minuti migliori di Antonio Conte sulla panchina italiana, malgrado l'uscita di scena: ha portato la corazzata di Loew allo stremo una, trascinandola ai penalties con una formazione rimaneggiata (pesantissime le assenze di Candreva e De Rossi), ma tenace, impenetrabile, coriacea e perfetta tatticamente.

Tattica che è sinonimo di "continuità", visto l'arrivo dell'allenatore genovese, che ha nel 3-5-2, solidità difensiva e gioco di squadra i suoi marchi di fabbrica. Ventura potrà percorrere una strada già intrapresa nel 2014 proprio da Conte e probabilmente anche esaltarne il lavoro, a lungo termine, puntando sui giovani del "nostro" calcio, avaro attualmente di talenti cristallini.

Ma si potrà ripartire da un'ossatura alquanto consolidata; puntare ancora su Bonucci e Chiellini, in difesa, su Marchisio a centrocampo, su Verratti e sui "campioncini" dell'attacco, oltre ai funzionali Eder e Pellè: egregi in questo europeo. Dietro i "senatori", ci sono tra gli altri giovanissime promesse, rimaste però ancora tali, come Rugani e Romagnoli; a centrocampo, si potranno sfruttare le geometrie di Jorginho e Baselli, oltre alla duttilità di Benassi e Bonaventura, oltre al già collaudato Sturaro. Gli esterni, offensivi e difensivi abbondano, e Ventura potrà contare anche su un Zappacosta in crescita, già allenato al "Toro". I dubbi sorgono in attacco: il reparto più problematico attualmente.

Conte ha optato per un settore, costituito da interpreti di movimento, in grado di sacrificarsi, assicurargli la profondità e cavarsela anche nella fase difensiva. Ma i goleador ci sono: in primis Gabbiadini e il "tardivo" Pavoletti, oltre a Berardi: diamante grezzo, da modellare assolutamente. E poi ci sono quel Balotelli, neanche 26enne, da poter recuperare ed un Lapadula, neo acquisto del Milan, che potrebbe rivelarsi una piacevole sopresa se dovesse esplodere anche in Serie A, dopo i 30 gol segnati in Serie B con il Pescara. Insomma, Ventura avrà tanto su cui lavorare sin dal suo insediamento in quel di Coverciano. Verrà presentato il prossimo 19 luglio in veste ufficiale e, da quel momento, la Nazionale dovrà già pensare al suo futuro.

 Alessandro Alberto Di Porzio

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