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09/10/2016
Gp Giappone: Rosberg vince, Hamilton sbaglia e finisce terzo, ma la Mercedes è iridata.
Nico Rosberg ha conquistato il GP del Giappone, corsosi nelle prime ore di oggi sul tracciato di Suzuka e valido come diciassettesima prova del mondiale 2016 della massima formula. La vittoria del tedesco è maturata grazie ad una gara consistente, che lo ha visto comandare le danze sempre in grande sicurezza, anche nei momenti in cui il gioco dei pit stop lo aveva attardato in classifica.
L’alfiere della Mercedes ha gettato le basi del suo successo durante le qualifiche di ieri, conquistando all’ultimo secondo una pole sorprendente, per soli tredici millesimi davanti al rivale e compagno di squadra Hamilton. Per il britannico un duro colpo al morale, probabilmente anche un carico di pressione difficile da sopportare che lo ha portato a mancare totalmente lo start. Quando si sono spenti i semafori, infatti, il campione in carica ha completamente sbagliato lo scatto facendosi riassorbire dal gruppo e cedendo il passo alle due Red Bull, a Vettel e persino a Perez. Da quel momento, per Hamilton la gara si è messa malissimo, col distacco da Rosberg che aumentava ad ogni giro e le difficoltà nel superare la concorrenza che lo hanno portato al terzo posto finale, piazzamento che lo condanna a scivolare a -33 in classifica rispetto a Rosberg.
In ogni caso, anche se la lotta per il mondiale piloti è apertissima, la Mercedes ha chiuso definitivamente il discorso costruttori conquistando l’iride con ben 4 gare di anticipo forte dei 208 punti di vantaggio sulla Red Bull. Sul secondo gradino del podio ha chiuso un consistente Verstappen, che è riuscito a difendere la sua posizione seppur in condizione di inferiorità prestazionale ed ha costretto all’errore proprio Hamilton, il quale al penultimo giro è finito lungo alla chicane prima del traguardo nel tentativo di rubare la piazza d’onore all’olandese. Ancora una volta la gara delle Ferrari si è chiusa senza podio.
A complicare le cose, nella notte tra sabato e domenica, la sostituzione del cambio effettuata da Raikkonen, che gli è costata cinque posizioni in griglia e lo ha costretto a partire dall’ottava piazzola vanificando l’ottimo terzo crono segnato in prova. Per lui un magro quinto posto ad otto secondi dal compagno di squadra Vettel, che ha chiuso quarto. Il tedesco ci ha provato, riuscendo addirittura a condurre brevemente la gara nel valzer delle soste ai box, ma ancora una volta il box di Maranello ha sbagliato strategia tenendolo in pista un giro di troppo. In balia delle gomme usurate, Vettel non ha potuto contenere la rimonta di Hamilton, il quale è riuscito a sopravanzarlo anticipando la sua sosta di una tornata rispetto a quella del tedesco.
Rientrato alle sue spalle di pochi metri, Vettel è stato impossibilitato a tentare un attacco per riprendere la posizione. Al sesto posto finale si è piazzato Daniel Ricciardo: l’australiano è apparso meno efficace del compagno Verstappen per tutto il weekend, anche se sin dalle prime prove libere si è lamentato della mancanza di potenza della sua power unit. La top ten è stata chiusa dalle coppie delle squadre duellanti per la quarta pizza nel costruttori. A prevalere è stata la Force India, che ha piazzato Sergio Perez al settimo posto davanti a Hulkenberg, mentre alle loro spalle hanno chiuso Massa e Bottas sulle due Williams. La squadra inglese, in difficoltà sull’asfalto nipponico, ha tentato l’azzardo della singola sosta, ma non è riuscita a risalire a sufficienza in classifica da mettere in crisi la compagine indiana. Peccato per la Haas, fuori dai punti in volata con Grosjean e condannata alle retrovie con Gutierrez malgrado l’ottima qualifica.
Weekend nero per la McLaren-Honda sul tracciato di proprietà del motorista giapponese: Alonso non ha saputo fare meglio del sedicesimo posto, due caselle davanti al compagno Button. Da segnalare una nota statistica: tutti i concorrenti presenti al via hanno tagliato il traguardo in una gara senza ritiri. Terminata la cannonball asiatica, il circo della formula 1 si fermerà fino al 23 ottobre, data in cui, sull’asfalto texano di Austin, avrà inizio il trittico americano che proseguirà poi in Messico e Brasile.
Francesco De Giorgi
