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01/02/2017
Le ultime dalla Formula 1: Ecclestone lascia, Giovinazzi ferrarista.
Dopo un inizio di inverno piuttosto sonnacchioso, il mondo della Formula 1 ha offerto agli appassionati alcune settimane caratterizzate da notizie bomba che hanno cambiato e cambieranno l’assetto del massimo campionato a ruote scoperte. Dopo l’ufficializzazione dell’ingaggio di Bottas da parte della Mercedes, il ritorno di Massa alla Williams e l’accordo tra la Sauber e Wehrlein, a tenere banco è stata la notizia della fine dell’era di Bernie Ecclestone, il quale non sarà più al timone del carrozzone della Formula 1 dopo quarant’anni di onorato servizio. Inglese, 86 anni, il padre-padrone della massima formula ebbe negli anni ’50 una breve carriera da pilota che lo vide tentare anche la qualifica a Montecarlo nel ’58, quindi si affermò come manager dello sfortunato Jochen Rindt, campione alla memoria nel 1970, prima di acquisire il team Brabham, alla guida del quale conquistò svariati titoli mondiali sia piloti che costruttori.
Fu proprio con l’acquisto della squadra britannica che Ecclestone iniziò la sua scalata al comando della Formula 1, passata attraverso la fondazione dell’associazione costruttori (FOCA), con la quale condusse lunghe battaglie politiche e sportive con la Federazione Internazionale. Personaggio discusso, amato ed odiato dall’ambiente automobilistico, Bernie ha ceduto il passo a Chase Carey. Enorme il riscontro riservato dai social network alla notizia: la stessa Federazione Internazionale ha pubblicato un messaggio di ringraziamento e di commiato nei confronti di Ecclestone, presto seguita da altri piloti e team manager, compreso Nico Rosberg.
Tutti hanno speso grandi parole di elogio per Bernie, accompagnate dal benvenuto alla nuova dirigenza. Per la Formula 1 un cambiamento epocale dopo quattro decenni durante i quali il campionato ha più e più volte cambiato pelle, passando dall’era degli “assemblatori” a quella dell’esasperazione tecnologica e della ricerca con ogni mezzo di uno spettacolo troppe volte carente.
Negli stessi giorni del cambio alla guida della Formula 1 è venuto a mancare Mario Poltronieri, per oltre vent’anni la voce degli eventi motoristici della RAI. Nato come pilota e cresciuto come collaudatore per la Abarth, Poltronieri entrò nell’emittente negli anni ‘60 commentando fino alla tragica stagione ’94 i Gran Premi e costituendo con Zermiani e Palazzoli uno dei team di telecronisti tra i più amati di sempre.
A margine, sulla partecipazione della Manor al mondiale 2017 sembrano esserci ancora delle difficoltà. Il team inglese aveva debuttato in Formula 1 nel 2010 come Virgin per poi mutare in Marussia e diventare Manor nel 2015, quando la squadra russa aveva chiuso i battenti. Una storia breve ed avara di risultati, con due sole sortite in zona punti in sette stagioni e due tragici incidenti: nel 2012 il terribile schianto di Maria de Villota durante una sessione di test e nel 2014 il crash che costò la vita a Jules Bianchi durante il GP del Giappone.
Dal fronte driver italiani arrivano buone notizie, visto che due giorni fa Antonio Giovinazzi ha ufficialmente effettuato il suo debutto nelle vesti di terzo pilota della Ferrari per la stagione ventura. Per il pilota di Martina Franca, fresco vicecampione della GP2, un’occasione importantissima per la sua carriera ed una speranza per tutto il movimento tricolore, che dall’ormai abbastanza lontano 2011 non presenta più concorrenti al via dei Gran Premi di Formula 1.
Francesco De Giorgi
