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23/05/2017
La MotoGP piange la scomparsa di Nicky Hayden
Dopo una lunga ed impari battaglia durata cinque giorni, Nicky Hayden, campione mondiale della MotoGP nel 2006, ha dovuto soccombere alle ferite riportate nell’incidente stradale che lo ha visto coinvolto mercoledì scorso. Un violento scontro a pochissime decine di metri dall’autodromo di Misano Adriatico intitolato a Marco Simoncelli, cui avevano fatto seguito la corsa disperata in ospedale e cinque giorni di sofferenze con tutta la famiglia volata dall’America al suo capezzale.
Nicky Hayden amava molto allenarsi in bicicletta ed era un esperto ciclista, eppure in quell’incrocio qualcosa è andato storto ed il pilota statunitense è stato investito da una vettura sopraggiungente riportando ferite gravissime che purtroppo non gli hanno lasciato scampo. Proveniente da una famiglia di piloti motociclistici, Hayden era balzato agli onori della cronaca conquistando a soli 18 anni il prestigioso campionato AMA Supersport, per poi ripetersi nella Superbike tre anni dopo con la Honda, guadagnandosi l’appellativo di “Kentucky Kid” (il ragazzino del Kentucky) proprio per la sua giovane età. La casa dell’ala dorata lo premiò portandolo nel 2003 in MotoGP al fianco di Valentino Rossi, ma la prima stagione non fu particolarmente esaltante in un mondo, quello di circus iridato, a lui totalmente sconosciuto.
Il primo successo arrivò nel 2005 a Laguna Seca, dove riuscì a ripetersi nel 2006, anno in cui, grazie anche all’altra vittoria di Assen, riuscì a conquistare il titolo della massima categoria. Dopo due stagioni avare di risultati, Hayden si trasferì alla Ducati dove rimase per cinque difficili annate ritrovando anche Rossi come compagno di squadra nel biennio 2011-2012. gli ultimi due anni in MotoGP lo videro tornare in sella ad una Honda privata, mezzo troppo lontano dai migliori per permettergli prestazioni degne di nota. Nel 2016 Hayden si era trasferito in Superbike, ancora con la Honda, ed era anche tornato al successo a Sepang, sfruttando le sue ottime qualità di guida sull’asfalto bagnato. Confermato dalla casa giapponese, Nicky era impegnato nel duro lavoro di messa a punto della nuova Fireblade, mezzo ancora troppo acerbo per consentirgli di lottare per il vertice.
La tragedia di Hayden giunge a poca distanza da quella costata la vita al campione di ciclismo Michele Scarponi, deceduto in circostanze simili e, purtroppo, si aggiunge a quelle di altri centauri quali Anthony Delhalle, pluricampione endurance mancato a marzo durante una sessione di test. Immediato il cordoglio del mondo sportivo per la perdita di un campione umile e benvoluto da tutto l’ambiente, con decine di messaggi pubblicati sui social network da colleghi, amici ed appassionati, tutti uniti nel dolore per quel ragazzone di 35 anni dal sorriso contagioso che, ne siamo certi, mancherà non poco a tutti quelli che lo hanno conosciuto ed apprezzato anche solo attraverso un teleschermo.
Francesco De Giorgi
