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F1: Ricciardo spezza il duopolio Ferrari-Mercedes nel demolition derby di Baku

25/06/2017

F1: Ricciardo spezza il duopolio Ferrari-Mercedes nel demolition derby di Baku

 È successo tutto ed il contrario di tutto sul pittoresco tracciato di Baku, sede del primo Gp dell’Azerbaijan della storia dopo aver ospitato l’anno scorso il Gran Premio d’Europa. Il velocissimo circuito cittadino azero si è rivelato il teatro ideale per una gara talmente ricca di colpi di scena da ricordare più un videogame che una competizione reale. Lo scenario molto caratteristico e le insidie tipiche delle gare a pochi millimetri dai muretti hanno favorito una serie di stravolgimenti difficili anche da ricostruire, che hanno consegnato agli annali uno degli inizi di gara più caotici che si ricordino.

Ad aprire le danze al via ci hanno pensato Bottas e Raikkonen, venuti a contatto nelle prime curve, con il pilota Mercedes che ha riportato danni al musetto ma ha atteso il terzo giro per fermarsi ai box a sostituirlo. Nel frattempo, si era registrato uno scontro fratricida tra le due Toro Rosso di Kvyat e Sainz, con quest’ultimo a muro ma in grado di poter continuare. Pochi chilometri e sono rimasti fermi sul tracciato per problemi tecnici Palmer, Verstappen e proprio Kvyat, con la direzione corsa costretta ad una neutralizzazione per recuperare la vettura del russo.

La safety car, contestata dai piloti in pista perché ritenuta troppo lenta, è rientrata dopo quattro tornate, salvo dover di nuovo calcare l’asfallto per liberare il rettilineo dai detriti persi da Raikkonen sul traguardo. L’atmosfera in pista è rovente e si arriva allo scontro fisico tra Vettel e Hamilton: il britannico rallenta vistosamente dietro alla safety car ed il tedesco non può evitarlo colpendolo nel posteriore. A quel punto, forse per il troppo nervosismo, Vettel ha affiancato il rivale per redarguirlo colpendolo con una ruotata che non è parsa del tutto casuale. Nonostante tutto, la direzione gara decide per dare di nuovo bandiera verde ma in pista si scatena il caos: Massa sorpassa Perez rischiando anche di sopravanzare un Vettel ancora scosso, mentre dietro le due Force India si speronano e Raikkonen fora una gomma posteriore sui detriti. Per il finlandese e per Perez sembra il momento del ritiro, ma gli steward decidono di fermare la gara forse più per riordinare le idee che per ripulire il tracciato, così i meccanici dei due team si mettono alacremente al lavoro mettendo Raikkonen ed il messicano in condizione di potersi ripresentare ai nastri per la nuova partenza, seppur doppiati. Nessuno dei due riuscirà comunque a concludere la gara.

Il nuovo start avviene dopo circa mezz’ora e ricomincia lo show, con Magnussen che sorpassa in un sol colpo Massa e Hulkenberg, con il brasiliano costretto quasi subito alla resa da un problema tecnico ed il tedesco che si ferma a bordo pista dopo aver distrutto una sospensione nel muro. I commissari, seppur in ritardo, rifilano uno stop and go di dieci secondi a Vettel per il fallo di reazione su Hamilton. La gara sembra compromessa per il ferrarista, ma all’improvviso accade l’imponderabile: il poggiatesta di Hamilton si stacca dall’abitacolo e l’inglese guida per qualche giro con una sola mano per evitare che il pezzo salti via. Per il britannico la sosta ai box è lunga ed inevitabile e rientra in pista proprio alle spalle del ferrarista, che ha già scontato la penalità. A quel punto, coi big fuori causa, la classifica prende una piega impensabile: Ricciardo comanda sul sorprendente Stroll, su Magnussen, Ocon ed Alonso, questi seguito dal rimontante Bottas, poi Vettel ed Hamilton.

Alonso viene presto fagocitato dai rivali e lo stesso destino tocca a Magnussen e Ocon, che aveva sopravanzato nel frattempo il danese, ma Stroll resiste ed addirittura sembra in grado di poter riprendere Ricciardo, in testa ma con soli quattro secondi di margine. Gli ultimi giri sono un continuo accorciarsi delle maglie, con Stroll braccato da Bottas e Vettel che si avvicina al finlandese ma deve guardarsi dal ritorno di Hamilton. Sul traguardo sarà Ricciardo a trionfare, confermandosi come il più bravo di tutti nelle gare imprevedibili, mentre Bottas riuscirà in volata a prevalere su Stroll passandolo proprio negli ultimi centimetri di corsa. Anche i più bravi statistici non hanno saputo trovare un arrivo in volata di questo tipo senza scomodare il paragone con il leggendario finale a 5 che vide Gethin trionfare a Monza nel 1971. Malgrado la delusione per il secondo posto volato via di un nulla, Stroll è comunque diventato il secondo più giovane pilota a podio della storia dopo Verstappen. Quarto posto finale per Vettel, in affanno ma alla fine davanti ad Hamilton, mentre hanno concluso nei punti anche Ocon, Magnussen, Sainz, Alonso e Wehrlein.

Francesco De Giorgi

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