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Riparte dall’Australia il mondiale Superbike.

22/02/2018

Riparte dall’Australia il mondiale Superbike.

Dopo un lungo inverno di test, cambi regolamentari e sorprese, domenica prossima ripartirà dal circuito di Phillip Island il mondiale Superbike. L’edizione 2018 della massima competizione per derivate di serie vedrà il debutto del nuovo sistema di bilancio delle prestazioni, basato sui risultati conseguiti e sull’abbassamento del numero massimo di giri motore per le moto più performanti. Per la prima volta i mezzi dei team privati saranno dotati obbligatoriamente di parti factory fornite direttamente dalla casa, il tutto per rendere le moto schierate dalle squadre indipendenti più vicine a quelle ufficiali. In realtà, i test finora disputati hanno dimostrato come le limitazioni imposte non abbiano minimamente scalfito il predominio delle moto di Akashi che, seppur meno in vantaggio sulla concorrenza, sono comunque rimaste davanti. Se Yamaha e soprattutto Honda sembrano aver beneficiato del nuovo regolamento, la Ducati è apparsa in difficoltà. La casa di Borgo Panigale è infatti stata meno performante che in passato ed il suo ruolo di prima rivale della Kawasaki sembra ora seriamente in discussione.

I tecnici della rossa stanno già preparando l’esordio in chiave 2019 della nuova quattro cilindri, tuttavia era lecito aspettarsi da loro una maggiore reattività nei confronti delle nuove regole. Tra l’altro, il solo Melandri sembra aver digerito le novità, mentre Davies ha dovuto sospendere i test di Jerez per una caduta e successivamente è apparso meno in forma del solito. Le altre marche non sono rimaste a guardare, ma sembrano comunque piuttosto distanti. BMW ed Aprilia si sono mostrate mediamente in forma, ma il problema rimane il coinvolgimento ridotto delle case madri nel progetto, mentre la MV Agusta non può andare oltre con un mezzo il cui progetto appartiene ormai ad un’altra generazione. Kawasaki e Ducati hanno mantenuto inalterato lo schieramento delle squadre ufficiali così come la Yamaha e l’Aprilia, mentre la BMW ha ridotto l’impegno ad una sola moto affidandola al redivivo Baz, di ritorno in Superbike dopo un triennio poco esaltante in MotoGP.

Liberato dalla casa bavarese, Torres ha trovato posto in MV, mentre la Honda ha compiuto una rivoluzione totale all’interno della squadra. Dopo il terribile 2017, caratterizzato da prestazioni imbarazzanti, dalla tragedia di Hayden, dall’infortunio di Bradl e dalla confusione in tema di sostituti, la casa dell’ala dorata ha cambiato sia i tecnici che i piloti, affidandosi al talentuoso Camier, la cui mano si è subito vista in sede di test ed all’americano Gagne, che pure non ha impressionato nelle poche apparizioni dell’anno scorso. Tra i privati, si segnalano i debutti di Razgatlioglu con la Kawasaki di Puccetti e quello di Jacobsen, che porterà in gara una Honda privata del team TripleM. Pedercini schiererà il colombiano Hernandez, GoEleven ha confermato Ramos e Mercado sarà al via col debuttante team Orelac, tutti su Kawasaki, mentre Guandalini affiderà la sua Yamaha a Jezek e l’unica Ducati privata sarà schierata da Barni, ancora con Forés alla guida.

La defezione del team Grillini, che avrebbe dovuto schierare due Suzuki in forma privata, porterà il numero di partenti fissi a sole 19 unità, pochissime per la Superbike. Per risolvere il problema, l’organizzazione ha messo rapidamente in moto la propria macchina, tant’è che già in Australia tre wild card locali rimpingueranno lo schieramento. Inoltre, la Ducati schiererà nelle prove europee il campione Superstock Rinaldi su una terza moto ufficiale gestita da uno junior team creato per l’occasione, mentre Puccetti metterà in pista a Misano ed Imola una seconda moto che in Emilia sarà guidata addirittura da Leon Haslam e l’importatore tedesco della Yamaha schiererà Marvin Fritz a Magny Cours. Il campionato che prenderà il via dall’Australia si articolerà, come quello 2017, su tredici prove, tra le quali mancheranno le gare del Lausitzring e di Jerez, sostituiti dal rientro di Brno e dal debutto del tracciato argentino di Villicum, sempre che i lavori di realizzazione vengano completati in tempo. Nel caso in cui la gara non si disputi, è allo studio la possibilità di gareggiare tre volte in alcuni weekend tra cui Donington e Portimao.

Francesco De Giorgi 

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