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27/05/2018
Superbike a Donington: Van der Mark fa doppietta, a podio anche il rookie Ratzatlioglu
La tappa inglese del mondiale Superbike ha offerto quanto di meglio si potesse chiedere agli appassionati, grazie a gare emozionanti, combattute e, finalmente, con alla presenza di facce nuove tra le posizioni che contano. Le due manche di Donington Park saranno ricordate per essere state il teatro della tanto attesa esplosione di Michael Van der Mark. L’olandese, primo “tulipano” a primeggiare in Superbike, era ormai stato confinato in un limbo a metà strada tra le stelle della categoria ed i talenti inespressi, ma nel saliscendi ai margini della foresta di Nottingham ha finalmente trovato la quadratura del cerchio conquistando le prime due vittorie in carriera nella categoria e riportando la Yamaha sul gradino più alto del podio a ben sette anni dall’ultima vittoria.
Sia ieri che oggi, Van der Mark si è semplicemente dimostrato il più veloce in pista, combattivo e concreto come non mai per scrivere nell’albo d’oro il suo nome interrompendo il duopolio Kawasaki-Ducati. Il leader mondiale Rea ha provato in tutti i modi a strappargli i successi, ma se in gara 1 aveva chiuso immediatamente dietro di lui, in gara 2 ha dovuto cedere anche al rookie terribile Toprak Ratzgatlioglu, autore di una gara superba dopo essere stato spedito a terra dal deludente compagno Haslam nella prova di ieri. Per Rea comunque un weekend positivo, viste le deludenti prestazioni dei suoi rivali. Sykes ha chiuso terzo nella prima manche, ma oggi è riuscito a chiudere solo sesto dopo aver battuto all’ultimo passaggio un buonissimo Savadori. La Ducati, invece, ha praticamente dato l’addio ai sogni iridati al termine di un fine settimana da incubo. Alle prese con una moto del tutto inadatta al tracciato, Davies non ha potuto fare meglio di un ottavo ed un quinto posto, mentre Melandri è caduto al sabato ed oggi ha chiuso in un’imbarazzante undicesima piazza a distanza enorme dai vincitori. Doppio ritiro per motivi tecnici per Fores, mentre Rinaldi oggi ha spento la moto in partenza e ieri non aveva fatto meglio di dodicesimo.
Buoni segnali da parte di Baz e della BMW, in crescita anche se ancora lontani sulla distanza, stazionaria la MV e quasi inesistente la Honda, che col ritrovato Camier, benché acciaccato, ha portato a casa qualche punto, ma che dopo sei gare non può non riflettere sulle prestazioni scadenti di Gagne e Jacobsen. Da segnalare il fatto che al via di Donington si siano presentati addirittura 25 centauri, numeri che non si vedevano dal 2014. Tra questi, molte facce nuove: hanno impressionato favorevolmente il giovane fenomeno Bradley Ray, eroe del BSB che ha riportato una Suzuki in gara ed a punti dopo tre stagioni di astinenza, e Luke Mossey, che ha sostituito sulla moto di Pedercini il colombiano Hernandez, rimasto a casa per problemi legati al visto. Trascurabili le presenze di Gino Rea e Mason Law, mentre ha deluso non poco Canepa, schierato con una terza Yamaha ufficiale e rimasto nelle retrovie per tutto il weekend.
La gara della Supersport è andata ad un ottimo Sandro Cortese su Yamaha. L’italo-tedesco ha battuto per distacco Jules Cluzel ed ha allungato a +7 nel mondiale proprio sul francese della Honda. Terzo posto e terzo podio consecutivo per Raffaele De Rosa, autore finora di una stagione ottima con la sua MV. Quarto posto per Krummenacher e quinto per il campione in carica Mahias, da qualche gara decisamente meno imbattibile che in passato.
Secondo successo consecutivo e fuga mondiale per la pilotessa Ana Carrasco in Supersport 300. La spagnola ha vinto così come ad Imola distanziando nettamente i suoi avversari, guidati sul traguardo dal sudafricano Loureiro, suo compagno di squadra. Un dominio sorprendente quello dell’iberica, la cui Kawasaki, dati velocistici alla mano, sembra essere di un’altra categoria rispetto a quelle della concorrenza.
L’ultima gara di giornata, quella della Superstock, si è gareggiata in un clima dimesso quasi da ultimo giorno di scuola. Voci sempre più insistenti sostengono che dall’anno prossimo la categoria potrebbe essere soppressa, ma già quest’anno la situazione sta precipitando e la gara di Donington ne è lo specchio: solo sedici partenti al via, poche battaglie in pista e distacchi imbarazzanti, con gli ultimi che girano anche 4/5 secondi più lentamente dei migliori. Per la cronaca, ha vinto il leader mondiale Reiterberger davanti a Scheib e Tamburini.
Francesco De Giorgi
