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11/06/2018
Gp Canada: Vettel vince e torna in testa al mondiale
Sebastian Vettel ha conquistato d’autorità il GP del Canada disputato sul circuito dell’isola di Notre Dame a Montreal ed intitolato alla memoria di Gilles Villeneuve. Il tedesco del cavallino, al cinquantesimo trionfo personale, ha dominato da cima a fondo una gara in cui il suo unico pensiero è stato imbroccare lo start giusto, visto che nel prosieguo nessuno è stato in grado di tenere il suo ritmo. Ci ha provato Bottas, unico a contenere il distacco entro limiti accettabili, ma non è mai stato concretamente in grado di impensierirlo, e ci hanno provato le due Red Bull di Verstappen e Ricciardo, giunte alle spalle della Mercedes guidata dal finlandese ma ancor più staccate. Le vetture anglo austriache hanno deluso non poco le aspettative, visto che dopo le prove libere sembravano le monoposto da battere. Prestazione sottotono anche per Hamilton, che ha chiuso quinto davanti a Raikkonen (deludente) dopo aver ceduto la posizione a Ricciardo nella girandola dei pit stop. L’inglese ha provato negli ultimi giri a raggiungere ed attaccare il rivale, ma non è riuscito ad affondare il colpo malgrado l’australiano fosse in evidente difficoltà.
Una gara no, dunque, per il campione in carica, che mai come quest’anno si sta mostrando altalenante nel rendimento ed autore di prove perfette alternate ad altre in cui la sua presenza passa quasi inosservata. Grazie ai punti recuperati oggi su di lui Vettel ha riconquistato, seppur per una sola lunghezza, la leadership mondiale. Quanto alla classifica finale, al settimo posto ha chiuso Hulkenberg su Renault davanti al compagno Sainz, alla Force India di Ocon e all’eccellente Leclerc, sempre più convincente con una Sauber in costante crescita. La gara ha avuto un finale fuori dall’ordinario, dato che per un incredibile errore, ma non nuovo a vedersi, la bandiera a scacchi è stata sventolata prima del dovuto dall’ospite chiamata per l’occasione dagli organizzatori, la modella Winnie Harlow. Inevitabilmente si è creata confusione anche tra i piloti in pista e, benché non fosse successo nulla di particolare, la classifica finale è stata fissata al 68esimo giro dei 70 realmente previsti e disputati. Poca fortuna per Alonso, che ha chiuso il suo 300esimo GP prima del tempo per un guasto, ma che la prossima settimana tenterà l’assalto alla mitica 24 ore di Le Mans alla guida della Toyota. La gara si è aperta con lo spettacolare incidente che ha visto coinvolti Stroll ed Hartley. In uno dei curvoni veloci del tracciato, nel corso del primo giro, il canadese della Williams ha perso il controllo della propria vettura, probabilmente per una foratura, ed ha schiacciato contro il muro la Toro Rosso del neozelandese, la quale si è per qualche attimo adagiata su un fianco prima di ricadere strisciando sulle quattro ruote. Safety car ed un bello spavento, ma nessun danno per i piloti.
Dopo l’inizio, però, non è accaduto alcunché che fosse degno di nota per tutto lo svolgimento della gara, e si tratta della seconda volta consecutiva dopo la scorsa gara di Montecarlo. Addirittura la regia, alle prese con una gestione delle riprese evidentemente difficile, ha più e più volte durante lo svolgimento della competizione mostrato i replay del botto al primo giro, anche per “omaggiare” il pilota di casa Stroll. Il segnale è piuttosto forte e non va sottovalutato da parte degli organizzatori: malgrado due tracciati vecchio stampo, estremamente tecnici e soprattutto che non perdonano errori, le gare si sono svolte senza alcun sussulto. Se nel caso di Montecarlo la tortuosità del tracciato era parsa una valida scusante, per Montreal non si può certo chiamare in causa il layout del circuito, notoriamente veloce e ricco di possibilità di sorpasso. Per cercare di favorire la battaglia, si era deciso di autorizzare l’uso del DRS addirittura in tre punti, ma non è servito. Il divario tra le prime tre case (Ferrari, Red Bull e Mercedes) è talmente grande che anche oggi tutti gli avversari hanno chiuso doppiati senza mai essere neanche lontanamente in gara per un posto tra i primi sei. Quali siano i correttivi da applicare è difficilissimo da dire, ma di sicuro qualcosa dovrà essere fatto per rendere questa Formula 1 meno cervellotica e meno legata a strategie ed episodi extra agonistici. La prossima gara si disputerà sul tracciato del Paul Ricard, a Le Castellet, in Francia. La massima serie manca da quelle parti dal lontanissimo 1990 e la configurazione utilizzata sarà addirittura quella (in realtà solo graficamente simile ma largamente modificata) pre-1986, bandita dopo l’incidente mortale occorso all’epoca al povero Elio De Angelis. Vedremo cosa accadrà e se la variabile del circuito non conosciuto potrà scompaginare un po’ le carte.
Francesco De Giorgi
