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Prandelli: sbagliare è umano, perseverare è diabolico!

14/06/2012

Prandelli: sbagliare è umano, perseverare è diabolico!

Molte responsabilità del Ct azzurro nei pareggi dell' Italia

Nulla è ancora definitivamente compromesso, anzi tutto sommato l'Italia conserva molte possibilità di qualificazione, ammesso che la Spagna abbia voglia e forza per battere la Croazia, o quantomeno per fermarla su un pareggio con poche reti (dal 2 a 2 in poi, infatti, qualunque risultato di parità qualificherebbe i croati). Conditio sine qua non, è ovviamente battere Trapattoni e la sua Irlanda del Nord, impresa ampiamente alla portata degli azzurri, visto il livello davvero mediocre del gioco dei nostri prossimi avversari, in balia nelle prime due apparizioni tanto della Croazia quanto della Spagna.

Senza voler puntare il dito contro un colpevole, ci sembra però doveroso sottolineare quanto sui due pareggi dell'Italia siano pesate le scelte del Ct Prandelli, che non ci ha convinti nello schieramento iniziale, e ancor di meno a partita in corso, con cambi che dal punto di vista tattico ci sono parsi incomprensibili. Ma andiamo per gradi. L'attacco Balotelli - Cassano era parso inadeguato già contro la Spagna. Lento e irritante Balotelli, volenteroso ma lontano dalla condizione fisica ottimale Cassano. Brillanti, invece, Giovinco e soprattutto Di Natale, bomber straordinario che ha confermato con una bellissima rete contro le furie rosse il suo fiuto del gol.
La conferma della stessa formazione contro la Croazia non ha fatto altro che dare al campo il compito di bocciare un Balotelli di cui Prandelli evidentemente non ha avuto il coraggio di fare a meno.

Lo stesso Giaccherini, posizionato come laterale sinistro basso, è parso un pesce fuor d'acqua. Lo juventino, peraltro molto volenteroso, non si è mai fatto vedere in fase offensiva, e ha faticato notevolmente quando è stato attaccato. Sarebbe stato meglio propendere per un calciatore più adatto a quel ruolo, e in tal senso quella di Balzaretti ci sarebbe parsa una scelta opportuna.
Con l'Italia in sofferenza a centrocampo, poi, tirar fuori Thiago Motta (poco evidente il suo contributo, ma il gran senso della posizione dell' ex interista era fondamentale nell'equilibrio della squadra) e inserire un calciatore come Montolivo, reduce da una stagione con molte ombre e poche luci nella Fiorentina, e con caratteristiche chiaramente offensive, è stato un azzardo pagato a caro prezzo. Un 'cagnaccio' come Nocerino sarebbe sicuramente stato utile, visto che Marchisio e Pirlo non possono cantare e portare la croce per novanti minuti.

Caro Ct, gli europei non sono come il campionato di serie A, dove con tante partite c'è tempo per esperimenti ed errori. Questa è una corsa sui 400 metri, e l'Italia è gia inciampata due volte. Ora c'è l'ultima curva, prima del rettilineo, che dovrà essere affrontato spingendo al massimo, cercando di superare almeno una delle squadra che per nostri demeriti ci stanno davanti.
Una piccola digressione vorremmo farla anche sui reiterati fischi al nostro inno. Dopo quelli ascoltati nella partita di esordio, con la Spagna, assordanti sono stati quelli contro la Croazia. Invece di lamentarsi e chiedere l'intervento dell' Uefa, i vertici del nostro calcio farebbero bene a interrogarsi sui motivi per cui siamo diventati così antipatici a tutti. In primis, ovviamente, l' ennesimo scandalo delle scommesse che offre all'estero un immagine poco pulita del nostro calcio.

Donatello Giannetti

 

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