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28/10/2018
Verstappen domina il Gp del Messico, Hamilton (quinto) è campione, ma quanta fatica!
Lewis Hamilton ha vinto il suo quinto campionato mondiale di Formula 1 sul circuito intitolato ai fratelli Rodriguez di Città del Messico al termine di una gara che non lo ha visto tra i protagonisti, ma ha premiato Verstappen e la sua Red Bull, autori di una prova superlativa. Il britannico ha finalmente chiuso il discorso iridato dopo aver mancato di poco l’obbiettivo sette giorni fa in Texas, ma la sua prova messicana è stata a dir poco deludente. Alle prese con gravi problemi di gomme e con una Mercedes inguidabile anche nelle migliori condizioni, “Hammer” è progressivamente retrocesso in classifica fino al quarto posto, piazzamento comunque più che sufficiente a lanciarlo a quota cinque nell’empireo dei pluricampioni, a pari merito con Juan Manuel Fangio. Vettel ha fatto probabilmente il massimo che era nelle sue possibilità per tenere vivo un campionato già perso, ma contro il Verstappen visto oggi non c’era davvero nulla che si potesse fare. L’olandesino figlio d’arte si è lanciato in testa sin dalla prima curva, scappando via con una facilità impressionante, perfettamente coadiuvato da una Red Bull che sulle alture messicane sembrava davvero di un altro pianeta.
Con lui sul podio avrebbe meritato un posto anche Ricciardo, autore di una gran pole al sabato, ma la power unit della sua vettura ha esalato l’ultimo respiro quando mancavano solo dieci giri alla fine ed il secondo posto era più che un’eventualità. Ne hanno approfittato le due Ferrari, con Vettel positivissimo secondo dopo uno start titubante, e Raikkonen terzo. Una prestazione di squadra comunque eccellente, che tiene ancora aperti i giochi per il mondiale costruttori, anche se il finale potrebbe sembrare già scritto. Nel giorno del trionfo del caposquadra è totalmente mancato Bottas, mai concretamente in gara, lento ed impacciato, addirittura doppiato dopo aver effettuato una terza sosta extra per risolvere i problemi di gomme. Per lui un quinto posto avvilente. Il corto e veloce circuito messicano ha acuito come mai quest’anno la differenza tra le migliori tre squadre ed il resto del lotto, basti pensare che Hulkenberg, sesto, è arrivato staccato di due giri dal vincitore, malgrado ben tre virtual safety car avessero neutralizzato le ostilità durante la gara. Una differenza abissale, in pratica come un salto di due categorie che rende utopico ogni sogno di gloria dei piloti di centro gruppo in condizioni normali di gara.
Al settimo posto ha chiuso Leclerc davanti ad un ottimo Vandoorne, che ha massimizzato il risultato con una McLaren nel complesso sempre più deludente. Il suo compagno Alonso era rimasto a piedi dopo poche tornate a causa di un problema tecnico. Gli ultimi due piazzamenti a punti sono stati colti da Ericsson e Gasly. Disastro Haas: le vetture americane hanno chiuso agli ultimi due posti una gara pessima, con Grosjean addirittura staccato di tre giri. Ritirati anche Sainz e l’idolo locale Perez, fermato a metà gara da un probabile guasto ad una sospensione.
Francesco De Giorgi
