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Arena di Verona: Aida in 3D

22/06/2012

Arena di Verona: Aida in 3D

In attesa di celebrare, il prossimo anno, il suo centenario, l’Arena di Verona inaugura la stagione lirica 2012 (rispettivamente, il 22 e il 23 giugno) con due opere molto diverse tra loro, che vedranno entrambe sul podio il grande direttore d’orchestra Daniel Oren, di casa qua come a Salerno, dove è responsabile artistico della stagione lirica del Teatro Verdi: “Don Giovanni “ di Mozart (qui rappresentato per la prima volta), e poi ” Aida “, di Giuseppe Verdi, che invece tenne a battesimo questo magico luogo.

Proprio per rievocare il grandioso allestimento che quasi un secolo fa (nel 1913) inaugurò sontuosamente la stagione lirica all’Arena di Verona, in occasione del 90° festival lirico, AIDA andrà per la prima volta in scena, in 3D, da questo che è il teatro lirico all’aperto più grande del mondo: contemporaneamente, l’opera verrà poi trasmessa in diretta in ben 36 sale cinematografiche, a ciò abilitate. Una tecnologia sofisticata e l’impegno di tante diverse professionalità riusciranno a dar vita ad uno spettacolo nello spettacolo, che porterà alla ribalta internazionale due tra le più grandi ricchezze del nostro Paese: i Beni culturali e la Musica (in particolare, quella lirica), celebrata in un luogo unico sia dal punto di vista storico che da quello artistico.

In merito alle vicende collegate alla “nascita” di questo lavoro, da quasi un secolo e mezzo si discute se Aida sia o no “opera d’occasione”.

Sappiamo infatti che Verdi rifiutò per ben due volte, al vicerè di Egitto, la richiesta di comporre un’opera “ad hoc” per la celebrazione dell’apertura del canale di Suez, prima, e per l’inaugurazione del teatro d’opera del Cairo, poi (tant’è che, per quest’ultima occasione, ci si dove accontentare del “Rigoletto”).

Fu il Direttore della Opéra Comique di Parigi a convincere il grande musicista, partendo da un soggetto scritto dall’egittologo francese Auguste Mariette (all’epoca, a servizio della Ccorte egiziana), forse ventilando la possibilità che l’incarico potesse venire affidato ad un nuovo astro nascente che rischiava di rubargli – letteralmente! - la scena: Richard Wagner. La stesura dell’opera fu velocissima nonostante alcuni problemi legati alla guerra tra Francia e Prussia per la successione al trono di Spagna. Il libretto fu affidato ad Antonio Ghislanzoni che procedeva di pari passo con la musica, sotto la diretta supervisione dello stesso Verdi. L’opera andò in scena al Cairo il 24.12.1871 e solo due mesi dopo alla Scala, con un cast di prim’ordine: tuttora, resta uno dei capolavori maggiormente rappresentati in tutto il mondo.

Maria Continisio

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