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09/06/2019
Hamilton vince a tavolino il Gp del Canada, Vettel penalizzato e furioso
Il GP del Canada 2019 resterà negli annali soprattutto per l’incredibile strascico polemico che seguirà l’epilogo della gara. La vittoria è andata a Lewis Hamilton, ma il verdetto della pista era stato diverso, con Sebastian Vettel primo davanti al britannico. A sovvertire l’ordine delle cose, una decisione opinabile della direzione corsa che ha affibbiato 5 secondi di penalità al tedesco ( e due punti in meno sulla licenza) per un rientro avventato da un fuoripista. L’episodio clou è avvenuto al giro 48: in quel momento Vettel, sotto pressione perché incalzato da Hamilton, ha commesso un errore finendo leggermente fuori pista in una variante. Per non perdere la posizione sul rivale, il ferrarista è rientrato sul nastro d’asfalto in maniera abbastanza garibaldina, stringendo “Hammer” all’esterno e costringendolo ad alzare il piede per evitare il contatto. I commissari hanno immediatamente messo sotto la lente di ingrandimento l’episodio ed alla fine, dopo dieci lunghissimi giri, hanno deciso di penalizzare il ferrarista. Analizzando i fatti, è oggettivo che Vettel sia rientrato in pista quasi alla cieca per non perdere il comando ed è altrettanto palese come Hamilton abbia dovuto alzare il piede per evitare il contatto, tuttavia va detto che probabilmente Vettel non aveva altra scelta se non voleva finire “abbracciato” al muro interno o a quello esterno e comunque, vista la situazione, è verosimile che non avesse il pieno controllo della sua Ferrari in quel momento.
Attenendosi al regolamento, la sanzione può starci anche se in passato il giudizio della direzione corsa è stato disomogeneo, tuttavia non si può tacere come non sia stata riconosciuta alcuna attenuante a Vettel e che lo stesso collegio di commissari che lo ha penalizzato non ha nemmeno indagato sui continui cambi di traiettoria con i quali per diversi giri Ricciardo ha difeso la posizione dagli attacchi di Bottas ed ha sorvolato su altri episodi minori. Le polemiche non sono mancate e non mancheranno e lo stesso Vettel, a gara terminata, si è mostrato estremamente nervoso ed è andato a raccogliere l’abbraccio del pubblico da vincitore e non da vinto. L’atteggiamento del tedesco è pienamente comprensibile ma non va dimenticato che il tutto è scaturito da un suo errore, da una “perdita” della macchina arrivata quando probabilmente stava superando il limite suo e della vettura e che purtroppo va a sommarsi a molti altri sbagli già commessi nelle ultime stagioni. Il weekend dell’armata rossa si era messo per il meglio già in qualifica, con la pole conquistata a sorpresa proprio da Vettel grazie ad un ultimo giro monstre e grazie al terzo posto colto da Leclerc. Il monegasco di Maranello ha compiuto una gara molto positiva, andandosi a prendere un terzo posto meritatissimo ad un solo secondo virtuale dal compagno di squadra, pur essendosi mostrato meno incisivo del duo di testa dal punto di vista cronometrico.
Probabilmente, se il box Ferrari avesse anticipato la sosta di Leclerc di qualche giro, questi avrebbe potuto inserirsi nella battaglia e provare a frapporsi tra Vettel ed Hamilton, ma il muretto Ferrari ha optato per una strategia forse troppo conservativa ed alla fine non è cambiato nulla. Il successo a tavolino di Hamilton è anche un’importante colpo al mondiale, visto che Bottas, che comunque ha rimediato il punto del giro più veloce, è stato distante dai primi tre per tutto il weekend ed una brutta qualifica, unita ad una gara non particolarmente incisiva, lo hanno inchiodato al quarto posto. Piazza cinque di rimonta per Verstappen, rimasto fuori dal Q3 per un errore strategico del team, che lo ha rimandato in pista troppo tardi e non gli ha lasciato scampo quando Magnussen si è schiantato sul muro dei campioni provocando la fine delle ostilità. Sesto e settimo posto per le Renault del mastino Ricciardo e di Hulkenberg, alla prima gara positiva della stagione. soltanto ottavo un deludente Gasly, che in qualifica era stato quinto e che in gara, dopo la sosta anticipata effettuata nei primi giri, non è più riuscito a riemergere rimediando oltre un giro di ritardo e fornendo una prestazione cronometrica tutt’altro che positiva. Punti anche per Stroll e Kvyat, mentre l’Alfa Romeo sembra essere davvero in crisi. Per la prima volta Giovinazzi si stava comportando meglio di Raikkonen ed era stato in zona punti per oltre metà gara, ma un errore lo ha mandato in testacoda, rovinandogli le gomme e facendolo arretrare fino al tredicesimo posto finale.
Francesco De Giorgi
