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MotoGP Catalunya: Lorenzo abbatte tutti, Marquez ringrazia e vince

16/06/2019

MotoGP Catalunya: Lorenzo abbatte tutti, Marquez ringrazia e vince

Marc Marquez ha vinto il GP di Catalunya disputato sul tracciato del Montmelò ed è in fuga nel mondiale. Lo spagnolo ha compiuto una gara in assoluta solitaria, vincendo con largo margine sul rookie terribile Quartararo e sul nostro Petrucci, ma la gara in realtà è durata poco più di un giro e mezzo, fino a quando cioè Jorge Lorenzo non ha compiuto uno dei più clamorosi strike della storia abbattendo in un solo colpo Dovizioso, Vinales e Rossi. In quel momento la gara era tutt’altro che decisa, il gruppo era prevedibilmente compatto ed ogni scenario era possibile ma Lorenzo, per la prima volta nelle prime posizioni dall’inizio dell’anno, ha commesso un errore nel tentativo di sopravanzare Dovizioso per la terza piazza provvisoria. Un attacco disperato, una frenata forzata in un momento, il secondo giro, in cui non c’era nessun motivo valido per prendere certi rischi. Probabilmente la foga del trovarsi nelle prime posizioni dopo tanto tempo non ha giovato a Lorenzo, che si è comportato in maniera poco lucida causando quello che per la gara ed il campionato è stato un disastro assoluto. Calato il polverone, Marquez non ha dovuto far altro che gestire la situazione guidando letteralmente con una mano sola contro avversari che non avevano il passo per stargli vicino. Lorenzo si è assunto la responsabilità di quanto accaduto, ma è lecito attendersi qualche sanzione per un incidente dalle conseguenze estremamente importanti.

Nessuno si è fortunatamente fatto male, ma dopo lo strike la gara non ha più avuto senso. A contendersi le posizioni del podio sono rimasti Petrucci, Rins, Mir, Miller e Quartararo, mentre attorno continuava lo show delle cadute, che alla fine ha lasciato solo tredici piloti in piedi. A saggiare l’asfalto sono stati anche la wild card Smith, che ha mandato in ospedale il compagno Aleix Espargarò con un ginocchio in disordine, i nostri Bagnaia e Morbidelli, Abraham e Crutchlow. Unico italiano al traguardo oltre Petrucci è stato Iannone, undicesimo su un’Aprilia a cui non ne va bene una. Per il vastese si è trattato del miglior piazzamento stagionale, e questo dice tutto. A questo punto Marquez ha 37 punti di vantaggio su Dovizioso, l’equivalente di una gara e mezzo di margine, forse già troppo per lasciare agli avversari speranze concrete di iride.

Senari diversi per la Moto2, la cui inerzia del campionato è cambiata proprio a Barcellona. Con la terza vittoria consecutiva, Alex Marquez è riuscito a strappare la leadership iridata al nostro Baldassarri, finito ancora una volta a terra. Lo spagnolo ha costruito la sua vittoria con un’ottima strategia, lasciando sfogare prima Fernandez (quarto alla fine) e poi Luthi (secondo), per poi andarli a riprendere e staccarli nel finale. L’ultimo posto sul podio è andato a Navarro, venuto fuori sul finale, mentre il miglior italiano è stato Bastianini, quinto davanti a Marini. Peccato per Di Giannantonio, che poteva lottare per il podio ma è finito a terra a metà gara. La vittoria catalana ha dato a Marquez il primo posto in graduatoria con 7 lunghezze di vantaggio su Luthi, mentre Baldassarri è piombato addirittura al quarto posto, scavalcato anche da Navarro. Gara molto selettiva in Moto3, con Ramirez vincitore in volata davanti a Canet e Vietti al termine di un’autentica mattanza che ha visto solo 19 piloti al traguardo dei 31 partiti. A fare maggiormente selezione un incredibile filotto di Can Oncu, che sbagliando una sola frenata è riuscito, direttamente o indirettamente, a buttare per terra cinque piloti oltre a sé stesso. Tanti rimpianti per gli italiani, che hanno perso per due guasti tecnici prima Dalla Porta e poi Arbolino, entrambi in lotta per la vittoria. Quanto agli altri, Foggia ha chiuso quinto, Fenati settimo e Antonelli undicesimo dopo essere stato anche in testa. Il secondo posto odierno ha lanciato Canet in fuga solitaria in classifica, portandolo a +23 su Dalla Porta, che precede a sua volta Antonelli e Vietti.

Francesco De Giorgi 

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