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01/07/2019
GP Austria: Verstappen spezza il dominio Mercedes tra le polemiche, Ferrari e Leclerc beffati due volte
Max Verstappen è il primo pilota a spezzare il dominio Mercedes nel 2019 grazie ad una vittoria ottenuta sorpassando a meno di tre passaggi dalla fine Leclerc con una manovra al limite che ha provocato e provocherà ancora polemiche. Fino a quel momento, Leclerc era stato a dir poco perfetto: scattato bene dalla pole position, il monegasco non ha sbagliato praticamente nulla, guidando la gara con autorevolezza senza mai correre rischi concreti fino all’arrivo alle sue spalle di Verstappen. L’olandese, autore di una rimonta splendida dopo aver sbagliato lo start, ha puntato per alcuni giri il ferrarista senza riuscire ad affondare il colpo, fino a quando non ha portato a termine la sua manovra dando una lieve ruotata al rivale e forzandolo fuori pista. Tagliato il traguardo, è iniziato una sorta di incubo che è durato per oltre tre ore, durante le quali Verstappen, pur avendo già festeggiato la sua vittoria, non era ancora certo che il suo nome sarebbe stato scritto nell’albo d’oro. La manovra, al limite come tante altre viste negli ultimi anni, è stata messa subito sotto osservazione dai commissari, i quali hanno convocato i piloti nel tardo pomeriggio e hanno quindi atteso un’altra ora prima di dare il loro verdetto definitivo, confermando Verstappen sul gradino più alto del podio.
La manovra dell’olandese non è stata giudicata né pericolosa né scorretta e la speranza ferrarista di poter esultare per il primo successo stagionale è stata disattesa. “It’s racing” dicono gli inglesi e non si può che essere d’accordo, ma la decisione dei commissari appare palesemente in contrasto con quella che solo venti giorni fa ha sottratto a Vettel la vittoria nel Gp del Canada. La manovra del tedesco in quel di Montreal era stata probabilmente più evidente, ma aveva lasciato inalterato l’ordine delle cose, al contrario di quella perpetrata dall’olandese ai danni di Leclerc. Si potrà obiettare che si tratta della tanto auspicata maggiore morbidezza dei commissari, ma il discorso non fila se si pensa alla severità estrema con cui è stato penalizzato in gara Magnussen, che si è visto comminare un drive through per essere partito con le ruote anteriori pochissimi centimetri più avanti rispetto alla sua piazzola di partenza. Qualcuno ha chiamato in causa la necessità di non utilizzare più giurie di commissari “a rotazione” per cercare di limitare la discrezionalità nelle decisioni, ma probabilmente il problema è di un altro tipo. Da una situazione così spinosa, gestita male e conclusa peggio, ne esce male l’intero circo della Formula 1, vittima del fatto che ormai le gare non si corrono più sull’asfalto ma nelle stanze della direzione gara. E la Ferrari ne esce ancora peggio, indebolita ed umiliata dal secondo schiaffo in pubblica piazza in sole tre gare.
Peccato, perché il Gp d’Austria è stato senza dubbio la prova più eccitante dell’anno, ricca di temi, di spunti e soprattutto di emozioni. Tutto ciò che è accaduto in pista è passato in secondo piano, togliendo luce alle prestazioni degli stessi Leclerc e Verstappen, che si sono dimostrati due autentici campioni che a ventuno anni posseggono una maturità agonistica e delle qualità velocistiche non comuni. È passata in sordina anche la rimonta di Vettel, culminata con un bel sorpasso su Hamilton e con la conquista del quarto posto finale in scia a Bottas. Il tedesco, frenato da un guasto in qualifica e costretto a partire dalla piazzola dieci, ha dovuto fronteggiare anche un pit stop sfortunato, in cui i meccanici si sono fatti trovare impreparati facendogli perdere tempo.
In Austria, per la prima volta, si è vista una Mercedes agonisticamente fragile, con Hamilton un pò imballato, penalizzato in qualifica per una manovra che ha infastidito Raikkonen ed autore di una scordolata troppo aggressiva che lo ha costretto a cambiare il musetto. In difficoltà con le gomme nel finale, l’inglese ha ceduto a Vettel accontentandosi di un quinto posto decisamente sottotono. Alle spalle dei primi cinque ha chiuso uno splendido Norris, altro talento giovanissimo in evidenza, il quale ha preceduto un Gasly ancora una volta deludente e ancora una volta doppiato dal compagno di squadra. Hanno completato i piazzati a punti Sainz e le due Alfa Romeo di Raikkonen e Giovinazzi, quest’ultimo per la prima volta in carriera nella top ten.
Francesco De Giorgi
