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Marquez firma la decima al Sachsenring ed ipoteca il discorso iridato

07/07/2019

Marquez firma la decima al Sachsenring ed ipoteca il discorso iridato

Marc Marquez ha vinto ancora, firmando il suo decimo successo al Sachsenring, angusto budello abbarbicato tra le colline della Sassonia. Il fenomeno spagnolo ha dominato in lungo ed in largo su un tracciato che per lui è molto più che familiare e che lo vede imbattuto da ben sette anni. L’unico dubbio, in verità piccolissimo, sul successo di Marquez era stato instillato da Rins e Vinales nei primissimi chilometri di gara, complice una partenza non perfetta del “Cabroncito”, ma il campione in carica ha impiegato poco tempo per mettere in chiaro le cose e scappare sparendo all’orizzonte. Dietro, Vinales ha ceduto venendo raggiunto da Crutchlow (hanno chiuso in quest’ordine sul podio), mentre Rins, che pure aveva provato a non far scappare il leader, è finito a terra. Da quel momento, Marquez è sparito dai radar ed anche dalle riprese tv, tranquillo com’era con un’autostrada tra sé e gli avversari, ed è ricomparso solo sul traguardo, mentre a braccia conserte andava a raccogliere il successo che lo ha spedito a quota +58 in classifica su Dovizioso. Il forlivese ha provato a dire la sua, ma non ha potuto far altro che raccogliere il quinto posto alle spalle del compagno Petrucci e di un nulla davanti all’altro ducatista Miller.

Il Sachsenring non è un circuito favorevole per la Ducati, e si è visto come i tre principali alfieri di Borgo Panigale abbiano disputato una gara a parte, peraltro dopo una qualifica complicata. Su un tracciato storicamente a lui sgradito, Rossi non ha fatto meglio di ottavo, al termine di una gara disputata quasi in difesa e senza mai mostrare qualità velocistiche degne di nota. Per il “Dottore” si tratta di uno dei momenti più difficili della carriera ed il mese di pausa che separa il Sachsenring dalla prova di Brno potrà tornargli utile per riordinare le idee e provare a raddrizzare la stagione. Nono posto finale per Morbidelli, autore di una gara che non ha rispettato le premesse delle prove e tredicesimo per Iannone, con un’Aprilia che proprio non riesce a vedere la luce alla fine del tunnel. Male Bagnaia, la cui stagione di debutto si sta rivelando un calvario. Il piemontese ha chiuso soltanto diciassettesimo dopo aver perso molto tempo a causa di un dritto nelle prime fasi. Da segnalare la caduta di Quartararo, ancora una volta protagonista in prova, scivolato poco dopo aver passato Petrucci nel tentativo di rimediare ad una partenza infelice.

Vincendo in Moto2, Alex Marquez si è ripreso anche la prima posizione in graduatoria sorpassando Tom Luthi, oggi solo quinto. Lo spagnolo ha regolato per distacco il sudafricano Binder e l’eroe locale Schrotter, mentre ai piedi del podio ha chiuso un bravissimo Fabio Di Giannantonio. Ancora una prestazione deludente per Baldassarri, solo settimo e sempre più indietro in classifica. Decimo posto per Marini, che pure era scattato dalla prima fila, punti anche per Bastianini e Locatelli, quattordicesimo e quindicesimo.

Splendida vittoria in volata per Dalla Porta, che conquista anche la leadership mondiale della Moto3. Dietro il pilota del team Leopard hanno chiuso Ramirez e Canet, con Fenati quarto e fuori dal podio di un nulla. Male gli altri italiani, con i soli Antonelli ed Arbolino a punti, rispettivamente dodicesimo e quindicesimo. In Germania è stata disputata anche la prima storica gara del neonato mondiale MotoE, riservato a mezzi elettrici. Il curioso parco partenti, composto da ex campioni del mondo, vecchie glorie come Gibernau e giovani più o meno in cerca di riscatto, ha salutato la vittoria di Niki Tuuli, già in Moto2 e Supersport, il quale ha preceduto il collaudatore Aprilia Smith e l’ex iridato 125 Di Meglio. Miglior italiano Ferrari, quinto davanti a De Angelis.

Francesco De Giorgi 

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