Notizie » Sport » Motori

14/10/2019
Gp Argentina Superbike: Bautista vince tra pochi intimi al sabato, Rea fa doppietta la domenica
A giochi ormai fatti, la Superbike ha affrontato la lunga trasferta argentina di El Villicum, penultimo appuntamento della stagione 2019. Il weekend sudamericano ha avuto un inizio ed una giornata di sabato particolarmente turbolenti, a causa delle pessime condizioni in cui si è presentato il circuito, la cui recente riasfaltatura ha creato più problemi che altro. Inaugurato l’anno scorso proprio con la gara Superbike, il circuito argentino presentava molte carenze ed era ancora parzialmente incompleto, tuttavia si attendeva per quest’anno il completamento di tutti i lavori. Le attese sono però andate deluse quando il circo delle derivate di serie è arrivato ad El Villicum ed ha trovato un nuovo manto d’asfalto in condizioni inaccettabili. Lo sporco e la sabbia, portati dal vento del deserto in cui è ubicata la struttura, rendevano la superficie scivolosissima ed a questo si aggiunto il gran caldo, che ha fatto sì che l’olio contenuto nell’asfalto venisse fuori rendendo impossibile la guida. Le difficoltà erano così evidenti che nelle prime sessioni si è girato fino a cinque secondi più piano dell’anno scorso, così si è cercato di trovare una soluzione che potesse salvaguardare tutti e garantire la sicurezza dei piloti. L’accordo non è stato raggiunto e così la gara del sabato ha visto solo dodici piloti schierati in griglia a causa dello sciopero di ben sei centauri (tra cui Melandri), che hanno deciso di non partire per protesta contro le condizioni del tracciato. Tra pochi intimi, la gara è andata a Bautista, autentico dominatore che ha avuto la meglio sul solito Rea e su Ratzgatlioglu. I tanto temuti problemi di sicurezza alla fine non ci sono stati, tanto che in tre gare si è verificata una sola caduta (Baz nella Superpole race), anche se non si può negare che la scarsa aderenza e l’usura anomala delle gomme abbiano condizionato in qualche modo le competizioni.
Ristabilito l’ordine e rimpinguata la griglia, le gare domenicali sono state appannaggio di Rea, che nella Superpole race ha regolato per distacco Bautista e Ratzatlioglu, mentre in Gara 2 ha vanificato con errore un primo tentativo di fuga, salvo involarsi indisturbato col solo Davies a cercare di contrastarlo a distanza e Razgatlioglu ancora una volta terzo. Col doppio successo argentino, Rea ha regalato alla sua squadra anche la coppa riservata ai team, mentre il triplo podio ha assegnato matematicamente a Ratzatlioglu il titolo per i piloti indipendenti. L’ultima prova ha visto Bautista in grande difficoltà. Brevemente in testa nelle prime fasi, lo spagnolo aveva momentaneamente ereditato il comando dopo l’errore di Rea, ma ha concluso solo quinto, staccatissimo, dopo essere andato gravemente in crisi di gomme. Trasferta ancora una volta amara per gli italiani: Rinaldi, ottimo sesto in prova, ha patito varie noie tecniche ed ha raccolto poco, Delbianco, che aveva conquistato l’ottavo posto in griglia, ha chiuso a punti solo Gara 1, mentre Melandri, sciopero a parte, non si è praticamente mai visto. Da segnalare la splendida prestazione dell’idolo locale Mercado il quale, costretto da un problema tecnico all’ultimo posto in griglia, ha portato a termine tre ottime rimonta chiudendo nono, decimo ed ottavo le tre prove.
La gara della Supersport ha avuto in Jules Cluzel un autentico dominatore. Il francese è subito scappato via allo spegnimento dei semafori ed ha inflitto agli avversari distacchi chilometrici senza mai essere concretamente a rischio. Dietro di lui ha impazzato la lotta per il podio, che ha visto coinvolti anche i duellanti mondiali Caricasulo e Krummenacher. I due alfieri Evan Bros hanno alla fine concluso poco, con Caricasulo (quinto) che è riuscito a rimontare soltanto due punti al suo rivale, settimo sul traguardo.
“Carica” nelle prime fasi sembrava candidato al secondo posto, ma troppe piccole sbavature e qualche problema di troppo con le gomme gli hanno tarpato le ali, non permettendogli di approfittare di un Krummenacher tutt’altro che a suo agio sull’asfalto argentino. Per il pilota tricolore è la seconda occasione persa di fila per ribaltare il campionato e le otto lunghezze che lo separano dal suo compagno di squadra, con una sola gara da disputare, non sono poche. Dietro a Cluzel, seppur staccati, hanno chiuso a podio il connazionale Mahias con la sua Kawasaki ormai da museo e Isaac Vinales, che proprio nel finale ha scavalcato il poleman Perolari. Sesto posto per De Rosa e decimo per Badovini, mentre hanno chiuso in coda al gruppo Coppola, Fuligni e Sconza.
Francesco De Giorgi
