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28/10/2019
Hamilton vince anche in Messico ma non è ancora iridato
Dopo due anni di dominio Red Bull, la Mercedes ha di nuovo piantato la sua bandiera sul tracciato di Città del Messico intitolato ai fratelli Rodriguez, portando a casa con Hamilton un successo tutto di strategia. La squadra tedesca ed il suo alfiere hanno impostato la loro strategia sull’unica sosta, indovinando come spesso accade il momento migliore per effettuarla. Con una guida accorta, Hamilton ha preservato al meglio le proprie coperture e nel finale ha saputo resistere al ritorno di Vettel e di Bottas, le cui gomme più fresche non hanno però fatto la differenza. Per il britannico un successo che lo spinge sempre di più verso il sesto titolo in carriera, che probabilmente arriverà nel prossimo weekend di Austin, salvo sorprese.
Ancora una volta, la Ferrari deve leccarsi le ferite per aver fallito la strategia di gara. Le vetture di Maranello avevano ereditato i primi due posti in griglia dopo la penalizzazione di Verstappen ed avevano comodamente gestito i primi passaggi col monegasco che guidava le fila davanti al tedesco. Il muretto box della rossa, forse tratto in inganno dalla precoce sosta di Albon, ha richiamato ai box Leclerc quando mancavano ancora tre quarti di gara, condannandolo ad una seconda sosta di cui si poteva fare anche a meno e che è stata per di più disastrosa, costringendo Charles a perdere oltre quattro secondi ed a fermarsi al quarto posto. Il punto extra per il giro veloce non potrà certo restituirgli l’incredibile occasione sprecata. Il box ha comunque differenziato la tattica di Vettel, commettendo però un altro errore nel far fermare il tedesco troppo tardi, lasciando a Hamilton la leadership ed un vantaggio sufficiente ad amministrare il finale. Se le tattiche fossero state invertite e si fosse evitato di marcare i piloti sbagliati (Albon nel caso di Leclerc e Bottas nel caso di Vettel), le cose sarebbero andate diversamente, invece ancora una volta è stata la Mercedes a portare a casa il risultato.
E dire che la gara di Hamilton non era iniziata per il verso giusto, col britannico sull’erba alla prima curva a seguito di un contatto con Verstappen e costretto a rimontare su Sainz ed Albon prima della sosta. L’olandese, che già si era fatto penalizzare in qualifica, dopo il fuori pista, ha pagato una foratura rimediata in uno spettacolare sorpasso ai danni di Bottas, dovendo ripartire dal fondo e fermando la sua rimonta al sesto posto alle spalle del compagno Albon. Settimo posto per Perez davanti ad un sempre spettacolare Ricciardo ed a Gasly.
La gara ha avuto la sua consueta appendice in direzione gara, con Kvyat penalizzato e retrocesso all’undicesimo posto dopo aver spedito a muro all’ultima curva l’incolpevole Hulkenberg, che è riuscito comunque a conservare il decimo piazzamento tagliando il traguardo senza alettone posteriore. Ancora una delusione in casa Alfa Romeo, con Raikkonen costretto al ritiro a tre quarti di gara da un surriscaldamento della power unit, e Giovinazzi mestamente quattordicesimo dopo che la sua gara è stata rovinata da un pit stop sciagurato, durante il quale la sua vettura è addirittura caduta dal cavalletto. Trasferta disastrosa per le Haas, che hanno concluso entrambe a due giri di ritardo dal leader in piena lotta col duo Williams.
Francesco De Giorgi
