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01/12/2019
Gp Abu Dhabi: Hamilton chiude da dominatore
I classici fuochi d’artificio di Yas Marina hanno salutato l’ultimo Gran Premio della stagione 2019 di Formula 1 e l’ennesima vittoria di Lewis Hamilton, mattatore di una prova che non resterà negli annali per lo spettacolo offerto. Tra le ragioni di tanta noia, un non meglio precisato problema tecnico occorso nella sala di comando col DRS, che ha costretto gli steward ad inibire l’utilizzo dell’ala mobile per tutto il primo terzo della competizione, riportando alla memoria degli spettatori quanto sia difficile riuscire a compiere un sorpasso con una moderna vettura da competizione senza l’aiuto aerodinamico.
La gara non è praticamente esistita, Hamilton è scappato via dal primo secondo con una facilità tale che è scomparso anche dalla riprese tv fino a pochissime tornate dalla fine quando, grazie ad una prestazione monstre con le gomme ormai finite, ha strappato il giro veloce al compagno Bottas demolendo il vecchio record del tracciato. Nessuno è mai riuscito a mettere in dubbio la leadership del campione in carica, né il secondo classificato Verstappen né Charles Leclerc, che ha pagato una tattica a due soste, forse obbligata ma sicuramente perdente, che lo ha costretto ad una strenua resistenza nelle ultime fasi per difendere il terzo posto da un indiavolato Bottas. Il finlandese ha mancato di pochi decimi il podio, ma è stato comunque protagonista di una grande rimonta, essendo partito dal fondo della griglia per aver sostituito diverse componenti della sua power unit. Le prestazioni dei due cavalieri d’argento hanno mostrato una Mercedes nettamente superiore alla concorrenza, dominata largamente come ad inizio stagione. Il quinto posto finale è andato a Sebastian Vettel, classificatosi a distanza siderale dai primi. Il tedesco non ha brillato particolarmente per tutta la gara ed è stato anche protagonista dell’ennesima schermaglia in pista col suo compagno Leclerc durante il Q3, tuttavia ha parzialmente riscattato una prestazione sottotono col sorpasso effettuato nel finale ai danni di Albon, poi sesto seppur senza impressionare. Tutto il resto della comitiva ha gareggiato in un’altra categoria, tant’è che il settimo classificato, un grintoso Sergio Perez su Racing Point, ha chiuso la sua gara con un giro di distacco.
Gli altri piazzamenti nei punti sono andati a Norris, Kvyat e Sainz. Gara negativa per l’Alfa Romeo, tornata sul solito standard dopo l’ubriacatura di Interlagos. Raikkonen e Giovinazzi si sono trovati a dover gestire una vettura poco competitiva sull’asfalto arabo, che non ha permesso loro di fare meglio, rispettivamente, di tredicesimo e sedicesimo. Ad Abu Dhabi si è momentaneamente chiusa l’avventura in Formula 1 di Nico Hulkenberg, che ha concluso in un’anonima dodicesima posizione la sua lunga carriera, stoppatasi al momento per mancanza di sedili disponibili. È finita oggi anche la bella storia sportiva di Kubica, tornato alle gare ad otto anni dal catastrofico incidente al Rally di Andora contro ogni previsione. Il polacco ha compiuto una grande impresa per il solo fatto di essersi riuscito a sedere di nuovo in un abitacolo della massima formula, ma la crisi nerissima della Williams e tante altre difficoltà al contorno non hanno permesso né a lui né al suo compagno, il talentuoso e giovanissimo Russell, di mettersi in evidenza. Ultimo atto anche per la Toro Rosso.
La scuderia di Faenza, di proprietà Red Bull e nata dalle ceneri della Minardi, resterà della partita immutata nella sua struttura, ma cambierà per ragioni commerciali il proprio nome in Alpha Tauri. Chiuse le ostilità 2019, il circo della Formula 1 tornerà in pista già da martedì sempre ad Abu Dhabi per i primi test collettivi in vista ella prossima stagione.
Francesco De Giorgi
