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06/09/2020
Clamoroso a Monza: Pierre Gasly e l’Alpha Tauri vincono una gara emozionantissima!
È successo veramente di tutto sull’Autodromo Nazionale di Monza: una prima parte di gara noiosissima, una safety car a sorpresa, una penalità incredibile, un botto clamoroso, la ripartenza e poi i fuochi di artificio negli ultimi chilometri. Alla fine, da quella che è sembrata molto più che una roulette è venuto fuori il nome di Pierre Gasly e della sua Alpha Tauri, che hanno meritatamente trionfato nel Gran Premio d’Italia. Una soddisfazione immensa al termine di una gara estremamente consistente, vissuta con grande intensità e condita da una condotta semplicemente perfetta di Gasly, che negli ultimi metri ha saputo resistere al ritorno di un arrembante Sainz con grande perizia.
Descrivere come sia maturato il successo di Gasly è davvero difficile: la prima parte di gara era stata assoluto appannaggio di Hamilton, che stava dominando indisturbato con un vantaggio abissale sulle due McLaren, mentre il suo compagno Bottas era naufragato indietro a causa di una brutta partenza ed era impegnato a contenere Verstappen, anche lui autore di uno start titubante. Archiviato il ritiro di Vettel, fermato dalla rottura dei freni nei primissimi giri, la gara è andata avanti tranquilla fino al giro 20, nel quale è avvenuto il ritiro di Magnussen, che ha abbandonato la propria vettura a lato dell’ingresso box. Con i commissari in evidente difficoltà sul da farsi, la direzione corsa ha deciso di mandare in pista la safety car. A quel punto, Hamilton e Giovinazzi si sono fermati per sostituire le gomme, ma senza badare al fatto che la pit lane fosse stata chiusa per motivi di sicurezza.
Ripartiti regolarmente, hanno poi guadagnato posizioni quando gli altri si sono fermati a corsia box riaperta. Dopo qualche minuto è arrivata la comunicazione della possibile penalità per i due, mentre la gara è ripartita. Leclerc, che aveva già effettuato la sua sosta, ha iniziato una bella battaglia che lo ha portato a superare le due Alfa Romeo in un sol colpo ma poi è finito duramente a muro per aver perso la vettura alla Parabolica. Il monegasco è uscito indenne dal terribile botto, ma la direzione gara ha optato per sospendere le ostilità allo scopo di ricostruire le barriere di sicurezza. Durante la pausa è arrivata l’ufficialità dello stop and go di dieci secondi inflitto a Hamilton e Giovinazzi per l’infrazione in pit lane, col britannico che si è recato invano in direzione gara a discutere coi commissari nella speranza almeno di mitigare la sanzione.
Ristabilito l’ordine, la gara è ripartita di nuovo con le vetture schierate in griglia, fatto consentito da regolamento ma alquanto atipico. Hamilton è subito volato via raccogliendo in pochi chilometri alcuni secondi di vantaggio per poi scontare la sua penalità e rientrare in coda al gruppo. Intanto Gasly ha preso la testa della corsa controllando su Sainz e su un fortunato Stroll, che non ha dovuto effettuare la sua sosta, avendo sostituito le gomme durante la sospensione. Brevemente in zona podio Raikkonen con l’Alfa Romeo, la cui mancanza di competitività ha visto il finnico retrocedere fino al dodicesimo posto finale. Con le seconde linee protagoniste, si è assistito al naufragio definitivo di Bottas, solo quinto ed incapace di reagire alle avversità, e di Verstappen, costretto al ritiro a tre quarti di gara da un problema tecnico. Ai piedi del podio ha chiuso così Norris, mentre sesto ha finito un consistente Ricciardo. Al settimo posto Hamilton, autore di una rimonta fenomenale che lo ha visto sbriciolare a più riprese il record della pista ed ha mostrato come, senza il grave errore del pit stop, nessuno avrebbe potuto nemmeno avvicinarsi a lui. Ultimi posti a punti per Ocon, Kvyat e Perez, mentre ha deluso su tutti i fronti il secondo pilota Red Bull Albon, solo quindicesimo a distanza siderale dagli altri. Tra una settimana si tornerà in pista al Mugello per la millesima gara di una Ferrari che ha il dovere di rialzare la testa dopo due tra i peggiori Gran Premi della sua storia.
Francesco De Giorgi
