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27/09/2020
Gp Russia: Hamilton sbaglia tutto e Bottas ne approfitta
Valtteri Bottas torna protagonista vincendo il GP di Russia sul tracciato di Sochi, storicamente terreno di conquista per la Mercedes, che ha vinto tutte le edizioni fin qui disputate sulla pista cittadina ricavata in quello che fu il villaggio olimpico dell’edizione invernale del 2014. Bottas ha saputo cogliere l’occasione quando Hamilton è stato penalizzato per aver sbagliato ben due volte il punto dove effettuare le prove di partenza nei giri pre griglia. Fino a quel momento secondo ed a breve distanza dal compagno di squadra, il finnico ha mostrato un ritmo solido e non ha permesso mai concretamente ai rivali di poter cullare sogni di gloria fino a passare primo sul traguardo con un vantaggio piccolo, ma di grande sicurezza, su un ottimo Verstappen.
Soltanto terzo Hamilton, che aveva l’opportunità di eguagliare Schumacher in testa alla classifica dei piloti più vincenti ma che ha fatto di tutto per non riuscirci. Già sabato il britannico aveva parzialmente compromesso le sue chance di vittoria vedendosi cancellare il tempo buono nel Q2 per aver ecceduto oltre i limiti del tracciato. Il suo secondo tentativo era poi abortito a causa della bandiera rossa dovuta all’incidente di Vettel e soltanto col terzo, effettuato con le gomme morbide, molto performanti ma dalla durata ridottissima, aveva spiccato un crono buono per passare al Q3. La pole conquistata con un tempo monstre aveva poi restituito il sorriso a Hamilton, ma il dover partire con le gomme usate nel Q2 come da regolamento costituiva un pensiero non da poco. La durata delle coperture rosse sul tracciato di Sochi si è rivelata piuttosto ridotta e, benché si trattasse della mescola più performante, le probabilità di riuscire a costruire un margine che gli consentisse di non rientrare nel traffico dopo la sosta erano ridottissime. A questo si è aggiunto il doppio errore prima della gara, per il quale gli è stata comminata una penalità di 10 secondi che il britannico ha scontato durante il pit stop, nel quale ha poi montato le gomme dure, che non gli hanno permesso di raggiungere la competitività necessaria per costruire una rimonta. Il terzo posto finale non è del tutto da buttare, anche perché ormai il suo vantaggio in classifica è tale da non destare preoccupazioni.
Gara a due facce per la Ferrari. La qualifica del sabato si era rivelata un disastro, con Vettel duramente a muro nel Q2 e costretto a partire quindicesimo e Leclerc undicesimo e furioso col box, che secondo lui gli aveva fatto sbagliare i tempi per l’ultimo giro cronometrato. Il monegasco è comunque riuscito parzialmente a risollevare le sorti del weekend con uno start efficace ed una buona rimonta che lo ha piazzato al sesto posto finale, mentre Vettel non è riuscito più ad imbroccare la via ed ha concluso soltanto tredicesimo, doppiato ed alle spalle di un grande Giovinazzi e di Magnussen, le cui vetture sono spinte dallo stesso motore. Buona gara delle Renault fino a metà distanza. le vetture francesi sembravano addirittura poter sperare in un piazzamento a ridosso del podio, ma poi hanno progressivamente perso smalto fino a chiudere al quinto posto con Ricciardo (dietro a Perez) e al settimo con Ocon. Punti anche per Kvyat, Gasly e Albon, autore di una gara della quale è davvero difficile salvare qualcosa. Da segnalare il fatto che la competizione ha avuto uno start piuttosto caotico: tra i primissimi, Verstappen è arrivato lungo alla prima curva ed ha percorso ad alta velocità la via di fuga per rilanciarsi nella contesa senza perdere tempo. Alle sue spalle anche Sainz ha provato la stessa mossa, ma ha sbagliato clamorosamente la valutazione dello spazio a disposizione ed ha toccato duramente il muro rientrando in pista e seminando lo scompiglio nella seconda parte del gruppo. Poche curve dopo, Leclerc è venuto a contatto con Stroll in fase di sorpasso, col canadese che è finito nel muro. Nessuna conseguenza per i piloti, ma la pista era piena di detriti e rottami e la direzione gara ha optato per l’ingresso della safety car, che poi è rimasta in pista fino al sesto passaggio. Il resto della prova ha avuto uno svolgimento regolare a parte una virtual safety car intervenuta a tre quarti di gara e solo per un brevissimo periodo per consentire ai commissari di riparare i cartelli in polistirolo che indicano l’uscita dalla via di fuga di curva 1 che erano stati abbattuti da Grosjean.
Francesco De Giorgi
