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22/11/2020
MotoGP Portogallo: Olivera profeta in patria, Ducati, Bastianini e Arenas iridati.
Il Gp del Portogallo, ultima prova del motomondiale 2020, ha visto il ritorno al successo della KTM e di Miguel Oliveira, già vincitore della seconda gara al Red Bull Ring ed autentico dominatore del weekend. Il lusitano sul circuito di casa non ha lasciato che le briciole ai suoi avversari, prendendosi la pole position e guidando la gara dal primo all’ultimo metro senza mai dare la possibilità agli altri di avvicinare il suo ritmo. Una gara di grande consistenza e qualità per il giovane portoghese di casa Tech3, che dall’anno prossimo avrà a disposizione il mezzo ufficiale del team interno e che si candida ad essere un protagonista della MotoGP. Dietro di lui, staccatissimi, hanno chiuso Miller e Morbidelli, autori di una bella battaglia chiusasi con esito opposto rispetto a quella di sette giorni fa a Valencia. Il terzo posto è stato comunque sufficiente
all’italiano per assicurarsi il secondo gradino nella classifica mondiale. Ritirato il neocampione Mir, costretto alla resa da un problema di elettronica che già in qualifica lo aveva confinato in penultima fila. La Suzuki ha vissuto un weekend nerissimo anche con Rins, solo quindicesimo al traguardo, ed ha visto così sfumare il titolo costruttori a vantaggio della Ducati. Si è chiusa con poca gloria la gara di addio alla casa di Borgo Panigale per Dovizioso e Petrucci: il sesto ed il sedicesimo posto sono molto meno di quanto era lecito aspettarsi nell’ultima apparizione stagionale. Gara indecifrabile per la Yamaha, Morbidelli a parte. I piloti della casa di Iwata hanno avuto delle qualifiche non esaltanti, nelle prime fasi di gara hanno faticato tantissimo per poi uscire nel finale quando, inspiegabilmente, hanno iniziato a rimontare spiccando tempi degni delle primissime posizioni. La situazione ormai compromessa non ha però permesso a Vinales e Rossi di fare meglio di undicesimo e dodicesimo, con Quartararo quattordicesimo. Finalmente buoni segnali per l’Aprilia, che con Aleix Espargarò ha colto l’ottavo posto al termine di una stagione finora amarissima, caduto l’altro pilota Savadori, che ha probabilmente sprecato le tre gare a sua disposizione per mettersi in evidenza.
La gara della Moto2 ha vissuto tutta su un lungo respiro trattenuto per capire le sorti del mondiale, sospeso come mai tra le mani di Bastianini, impegnato soprattutto a controllare gli avversari, Marini, intenzionato a vincere, e Lowes, eroico nel lottare coi denti nonostante una mano fratturata. Alla fine di una prova estremamente tattica, il successo è andato a Remy Gardner, alla prima vittoria in carriera, bravissimo a venire fuori alla distanza dopo aver dominato le prime fasi. Dietro di lui un deluso Marini, che ha fatto tutto quanto in suo potere per prendersi il mondiale, ma ha dovuto fare i conti con il calo finale delle gomme, e Lowes, che più di così non poteva davvero fare. Il quinto posto ha messo il titolo nelle mani di Enea Bastianini, che è stato bravissimo a non perdere mai la concentrazione nonostante fosse inserito in un gruppo di duellanti che non si sono certo risparmiati. Il “Bestia” ha indubbiamente meritato un titolo che ad un certo punto della stagione sembrava essergli sfuggito, puntando sulla costanza che alla fine gli ha permesso di prevalere su Marini e Lowes, che hanno pagato cari i loro errori. Al quarto posto ha chiuso un positivo Bezzecchi, le cui possibilità di mondiale erano estremamente poche.
Finale spettacolare per la Moto3, come sempre ricca di emozioni. Vittoria di gara per uno straordinario Raul Fernandez, che ha dominato infliggendo distacchi d’altri tempi alla concorrenza, ma l’alloro iridato è finito nelle mani di Albert Arenas, dodicesimo al termine della prova più complicata della sua carriera. L’iberico è stato infatti autore di una gara incostante, caratterizzata da grandissima combattività e da momenti di pausa nei quali ha perso il ritmo e si è lasciato sfilare dai rivali. Arenas ha comunque potuto gareggiare con margine, forte del suo vantaggio accumulato nelle gare precedenti che gli ha permesso, una volta andati in fuga i primissimi, di accontentarsi di un piazzamento di secondo piano e mettere le mani sul mondiale. Il rivale più accreditato alla vigilia, Ogura, si è progressivamente incartato fino a chiudere ottavo e ha perso anche il secondo posto in graduatoria a vantaggio di Arbolino, quinto dopo essere partito dalla ventisettesima piazzola in griglia. L’italiano ha pagato carissima la pessima qualifica ed ha di che recriminare per una serie di episodi sfortunati in stagione, ma ha mostrato un talento e delle qualità non comuni che lo candidano ad essere uno dei protagonisti del 2021. Da segnalare anche lo straordinario secondo posto per Denis Foggia, che ha compiuto una rimonta ottima dopo aver dovuto scontare un doppio long lap penalty.
Francesco De Giorgi
