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GP Sakhir: La Mercedes sbaglia tutto, Perez ringrazia e trionfa con una gara eccezionale

06/12/2020

GP Sakhir: La Mercedes sbaglia tutto, Perez ringrazia e trionfa con una gara eccezionale

Già dalla vigilia, il GP di Sakhir si preannunciava come una vera e propria lotteria e le premesse sono state ampiamente mantenute da una gara emozionante. Le sorprese erano iniziate già ad inizio settimana, quando l'assenza di Hamilton, trionfatore domenica scorsa, ha aperto scenari fino a quel momento inimmaginabili. Il talentuoso ma inespresso Russell è stato infatti convocato per sedere sulla Mercedes momentaneamente orfana del suo padrone, mentre il rookie Jack Aitken è stato ingaggiato dalla Williams al suo posto. Novità anche alla Haas, che ha sostituito l’indisponibile Grosjean con Pietro Fittipaldi, nipote del grande Emerson ed esponente della terza generazione della famiglia da corsa. A questi cambiamenti si è aggiunta la novità del tracciato, una versione ultraveloce di quello impiegato domenica scorsa, caratterizzato da tre rettilinei infiniti e da una parte impropriamente definita mista. Un layout estremo, ma votato allo spettacolo, per una Formula 1 che prima d’ora aveva girato con tempi inferiori al minuto soltanto a Digione nel 1974. In questo turbine di novità è venuta fuori una gara ricca di sorprese e colpi di scena, che ha regalato il primo successo in carriera a Sergio Perez, trionfatore con la Racing Point al termine di una gara semplicemente eccezionale, che lo ha visto ripartire dal fondo al primo giro e poi rimontare furiosamente approfittando al massimo dell’incredibile disastro combinato dalla Mercedes in pit lane.

La squadra tedesca, che stava largamente dominando la gara, ha compiuto una serie impressionante di errori durante il secondo pit stop, peraltro non necessario, quando ha rimandato in pista Russell, fino a quel momento ottimo capofila della gara, con le gomme punzonate per Bottas. Resisi conto dell’errore durante la sosta di quest’ultimo, i meccanici della Mercedes hanno costretto il finlandese a rimanere fermo a lungo nella piazzola, mentre gli venivano montate prima le gomme destinate a Russell e poi delle gomme dure giuste ma già molto usurate, semplicemente perché non c’era altro disponibile nelle vicinanze. Per evitare sanzioni, Russell è stato richiamato ai box e gli sono state finalmente calzate le gomme a lui destinate, ma è rientrato in pista alle spalle proprio del compagno di squadra. La presenza della safety car in quel momento ha ridotto al minimo le conseguenze cronometriche degli errori, ma i piloti sono rientrati comunque in mezzo al gruppo, stavolta con Bottas davanti all’inglese. In quel momento, la testa della corsa era finita a Perez, che era riuscito a rimontare dall’ultima posizione con una gara eccezionale, che sembrava compromessa dopo che al primo giro Leclerc, sbagliando la staccata alla curva 4, lo aveva speronato mandandolo nella sabbia. Il monegasco, che si è assunto la piena responsabilità dell’errore dopo il ritiro, aveva tentato di infilarsi approfittando della maretta tra il messicano, Verstappen e Bottas, che aveva per l’ennesima volta mancato lo start vanificando la sua pole. Dal caos è uscito danneggiato anche l’olandese della Red Bull, che si è lanciato fuori pista per evitare i due rivali, ma ha perso il controllo della vettura finendo nelle gomme.

Una volta in testa, Perez ha dimostrato di meritare la leadership imprimendo alla gara un ritmo velocissimo, che gli ha permesso di distanziare Ocon e il compagno Stroll in pochi passaggi. Nonostante la caporetto ai box, Russell avrebbe avuto ancora la possibilità di vincere, dato che in pochi passaggi è riuscito a riportarsi fino al secondo posto ma, come un po’ in tutta la sua carriera, la sorte gli è stata avversa e si è manifestata sotto forma di una foratura lenta a meno di dieci giri dalla fine. La sosta imprevista ha retrocesso Russell in quindicesima posizione con soli nove, brevissimi passaggi al traguardo. L’inglese non si è perso d’animo ed è riuscito a risalire fino al nono posto, che gli ha permesso di incassare anche il punto extra per il giro più veloce, ma ha di che recriminare per l’incredibile occasione persa non per colpe sue. Scampato il pericolo Mercedes, Perez non ha dovuto far altro che amministrare, forte di un passo migliore dei rivali, e andare a cogliere un successo che avrebbe forse già meritato nei centosettantanove GP già disputati in questi anni. Sul traguardo dietro di lui ha chiuso Ocon, quasi incredulo davanti a Stroll, che ancora una volta ha mostrato quanto sia ampia la forbice tra lui e Perez. Quarto posto per Sainz, che ha provato fino all’ultimo a prendersi il podio, mentre Ricciardo, Albon e Kvyat hanno preceduto un derelitto Bottas, costretto a fare da chicane mobile a causa delle gomme consunte montategli dalla squadra. Ultimo piazzamento a punti per Norris, mentre Vettel ha chiuso
dodicesimo.

Francesco De Giorgi 

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