Dalla dichiarazione di inizio stagione di De Laurentiis, sincera ma contraddittoria perchè l'obiettivo posto alla squadra è il raggiungimento della qualificazione alla prossima Champions ma contestualmente alla necessità di far quadrare i conti con una o più cessioni eccellenti, sono capitati gli infortuni di Mertens, Lozano e, da ultimo Demme.

Non è un avvio fortunato per il Napoli che pero paga evidentemente anche qualche errore di valutazione legato ad alcuni calciatori che, ogni anno, di questi tempi, rientrano alla base e che, ovviamente, non possono essere fatti passare come "nuovi acquisti" o da rivalutare in forza di non si sa bene quale concetto.

Nel frattempo, Spalletti, nelle conferenze stampa, non perde occasione di sottolineare che occorrono giocatori forti per poter essere altamente competitivi su ogni fronte. E, in questo contesto, che già appare complesso pur nella totale trasparenza d'intenti, ci sono sempre in ballo le questioni legate a Fabian, Insigne e Koulibaly. Cessioni in vista? In caso affermativo la società potrebbe ridurre il tetto ingaggi ma poi arriverebbero calciatori cosi forti? Se guardiamo alle ultime sessioni di mercato, si nota che dall'era Benitez in poi, la squadra dal punto di vista tecnico è certamente in leggero ma costante calo e, quindi, qualche dubbio è legittimo.

Non dobbiamo dimenticare che il livello delle avversarie degli azzurri per un posto Champions si è innalzato. Inter, Milan, Atalanta, la Juve di Allegri, Sarri e la Lazio, Mourinho con la Roma. Questo, almeno sulla carta, perchè sappiamo bene che il campo poi può confermare o smentire, sicuramente eleva il livello della concorrenza. Ed ecco perchè per il Napoli che gia da due anni non c'entra l'obiettivo, il mercato può diventare fondamentale, almeno per tappare i buchi già noti, del centrocampista centrale e dell'esterno sinistro basso.

Tutto ciò premesso, salvo fatti particolari, se non parte qualcuno, difficile vedere volti nuovi in maglia azzurra. Ora ci saranno un paio di amichevoli alquanto significative perche' il livello tecnico degli avversari si alza notevolmente e vedremo la squadra, infarcita di giovanotti della primavera, come reagirà. Ma ovviamente, anche per Spalletti, lavorare con tanti giovani senza calciatori importanti, non è sicuramente il massimo per iniziare il nuovo ciclo e trasferire il suo credo tattico.

Antonello Giannetti