Il mondiale Superbike 2021 ha confermato ancora una volta di essere il più combattuto da diversi anni a questa parte ed ha dimostrato nuovamente come le carte in tavola possano rimescolarsi davvero ad ogni manche. La doppia vittoria di Gara 1 e Superpole Race sembrava aver definitivamente incanalato il mondiale verso Toprak Razgatlioglu, la cui superiorità era stata messa in discussione solo da Redding nella gara corta, ma la seconda frazione lunga della domenica ha visto il turco accontentarsi del terzo posto dietro al britannico della Ducati, vincitore in solitaria, ed al grande rivale Rea, secondo e terzo nelle prime due prove. Le trenta lunghezze che Razgatlioglu può vantare su Rea costituiscono un margine tutto sommato di sicurezza, ma che non perdonerebbe eventuali errori ad alcuno dei contendenti con ancora 62 punti da assegnare. Rea al sabato ha penato accusando un ritardo minimo ma costante nei confronti del rivale ed ha dovuto arrendersi alla distanza così come nella Superpole Race, in cui ha ceduto il passo anche a Redding. Il nordirlandese ha però tirato fuori la grinta in Gara 2 e grazie ad una condotta aggressiva è riuscito ad avere la meglio su Razgatlioglu tenendo ancora aperto il discorso mondiale almeno fino a Gara 1 del prossimo appuntamento.

“Razga”, dal canto suo, non avrebbe potuto raccogliere di più dal suo fine settimana, ed il suo accontentarsi in Gara 2 è stato saggio visto che la sua Yamaha sembrava meno a posto delle moto dei rivali. Sono matematicamente finite le speranza mondiali di Scott Redding e della Ducati. L'inglese ha sprecato malamente in Gara 1 cadendo alla prima curva di un weekend che potenzialmente poteva riservargli altre soddisfazioni. La rimonta fino al nono posto una volta risalito in sella è stata una magra consolazione, che il secondo posto della gara breve e la superba vittoria in Gara 2 non hanno potuto mitigare. Bene la pattuglia italiana, con Rinaldi terzo al sabato ed un sontuoso Bassani sugli scudi grazie ad un quinto e due quarti posti. Lievemente meno brillante Locatelli, che comunque ha marcato punti in tutte e tre le prove tenendosi sempre tra i primi otto. Punti in Gara 1 per Cavalieri.

Dopo due gare di assenza è tornato in sella Davies, che è però ancora lontano dalla miglior forma e non ha brillato particolarmente, mentre ancora una volta Laverty ha sostituito Sykes, che dopo l'infortunio di Barcellona non è tornato più in gara. Da segnalare la presenza dei due argentini Solorza e Ribodino, ingaggiati dal team Pedercini per sostituire gli indisponibili Cresson ed Epis. Per loro solo un pò di passerella in fondo alla classifica ed una bella esperienza da tramandare ai posteri.

Si è chiusa con un weekend d'anticipo la lotta per il mondiale Supersport, andato come da pronostico a Dominique Aegerter. Lo svizzero, meno a suo agio che in altri casi sull'asfalto argentino, ha giocato di rimessa in Gara 1, accontentandosi di chiudere quarto in scia al suo rivale Odendaal, risultato che gli ha permesso di guardare alla prova odierna con grande fiducia. La sorte gli ha poi dato una grossa mano, dato che alla prima curva di Gara 2 Manuel Gonzalez è scivolato travolgendo proprio Odendaal e consegnandogli di fatto l'ride. Il sudafricano del team Evan Bros è comunque montato nuovamente in sella in cerca di una rimonta impossibile, ma poco dopo la metà gara è finito di nuovo a terra, stavolta per un suo errore, chiudendo il discorso mondiale per sempre.

Le gare hanno visto la doppia vittoria di Jules Cluzel, in forma smagliante in questo finale di campionato, in entrambi i casi davanti al veloce turco Deniz Oncu. Trasferta deludente per i colori azzurri, peraltro decimati dalla fine del Challenge europeo e dalla rinuncia di molte squadre alla trasferta in sudamerica: De Rosa non ha concluso alcuna delle gare per una caduta ed un guasto tecnico, mentre Taccini ha chiuso undicesimo Gara 2.

Francesco De Giorgi