Vincere per scavalcare nuovamente il Milan in vetta alla classifica. Portare a casa il successo, si tratterebbe del nono di fila, proietterebbe Insigne e compagni negli annali del club come gli autori della miglior partenza di torneo mai realizzata. Nell'incontro valevole per la nona giornata del girone di andata del campionato di serie A Il Napoli, secondo in classifica con 24 punti, affronta all'Olimpico la Roma. Rispetto alle previsioni della vigilia Spalletti risolve i ballottaggi a favore di Zielinski e Politano. Rientrano dal primo minuto Ospina, Rrahmani, Mario Rui, Fabian Ruiz e Osimhen.

Sul versante opposto Mourinho rilancia dall'inizio i titolari con il trio Zaniolo-Pellegrini-Mkhitaryan che si muove alle spalle di Abraham. Si ferma ad otto la serie di successi consecutivi per la formazione partenopea che al termine di una sfida dai toni agonistici decisamente elevati e con frangenti di clamorosa intensità impatta a reti bianche il confronto con i capitolini e conserva così il primato in graduatoria raggiungendo i rossoneri che nell'anticipo di ieri sera hanno regolato 4-2 nel finale un Bologna ridotto in nove uomini. Al cospetto di una rivale che ha sfoderato la prova d'orgoglio richiesta dal tecnico portoghese, espulso da Massa per doppia ammonizione, gli azzurri hanno confermato tutto quanto di buono dimostrato fin qui. Spalletti ha a disposizione una squadra solida che per la sesta volta in nove uscite ha mantenuto la porta inviolata e ha tenuto il campo adattandosi in maniera egregia ai momenti che la partita ha proposto.

Gli ospiti hanno saputo attendere l’avanzata dei rivali senza esporsi a pericoli eccessivi, eccezion fatta per la clamorosa occasione fallita da Abraham, hanno assunto il controllo della contesa sfiorando il gol con il palo propiziato da Osimhen e il miracoloso salvataggio di Karsdorp sul tiro a botta sicura scoccato da Mario Rui per poi accettare, tentando però di ribattere colpo su colpo, l’assalto finale dei giallorossi. Da rivedere la prova di Zielinski che stenta a trovare la giusta posizione in campo, non incide e macchia la sua prestazione perdendo la palla da cui nasce l’occasione fallita dal centravanti inglese. Il risultato è giusto ma la sensazione è quella che in alcuni frangenti della contesa la squadra non riesca a riempire l'area in maniera adeguata per accompagnare l’azione del proprio centravanti. 

Andrea Addezio