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31/08/2012
The Help di Kathryn Stockett. Il vento della libertà inizia a soffiare
Siamo negli anni Sessanta, nella cittadina di Jackson, Mississipi. L’attenzione della scrittrice è posta tutta su uno dei problemi più rilevanti e scottanti di quegli anni in cui Martin Luther King fa conoscere il suo sogno: l’emarginazione dei neri; l’ipocrisia mascherata dalle buone maniere; la rassegnazione al razzismo dilagante. Tre storie si intrecciano nel romanzo della Stockett: la neo-laureata Skeeter, non molto bella, di certo non conforme alle regole sociali su cui hanno basato la propria vita le sue amiche: figli, marito, aste di beneficenza per i lontani bisognosi, indifferenza per i bisognosi più vicini. L’unico impiego che riesce a trovare è presso un giornale locale, per il quale risponde alle domande delle casalinghe. Ma lei non ha mai lavato neanche una tazza in casa, sempre servita e riverita dalla sua domestica nera, che nella sua residenza non c’è al suo ritorno dall’università, per cui ripiega sulla donna di servizio di una sua amica: Aibileen. Lei sì che ne sa qualcosa di come si tolgono le macchie dai vestiti e come si gestisce una casa. Lei che ha cresciuto 17 bambini, che ha visto morire il suo; lei che cerca di insegnare ai figli di altri che siamo tutti uguali al mondo, che ciascuno è speciale e bello nella sua unicità. Un evento improvviso sconvolge il quartiere: il gruppo delle donne bianche vuole costruire bagni a parte per le proprie domestiche nere, perché non mischino malattie a tutta la famiglia. Allora inizia il progetto di Skeeter: far ascoltare la voce di coloro che nel silenzio crescono i figli delle famiglie perbene, di quelle donne che per pochi soldi e tante umiliazioni servono per tanti anni le ipocrite e ingrate signore bianche. Ma il progetto è rischioso e inizialmente solo Aibileen, seppur con tante riserve, accetta di collaborare. Diffidente e scontrosa, Minny decide di vendicarsi della sua ex padrona, e di raccontare la sua storia nell’anonimato. La grassa, povera, sempre indaffarata Minny, con tanti figli, un marito violento, e lavori sempre difficili da mantenere a causa del suo caratteraccio. Senza rendersene conto le tre donne riescono a smuovere qualcosa, a rompere sottili equilibri e nel loro piccolo a raggiungere grandi conquiste. La Stockett riesce a dipingere personaggi a tutto tondo nei limiti e nei pregi, ironiche, malinconiche, speranzose. Il suo romanzo è diventato un film, uscito nelle sale cinematografiche americane nel 2009, e in Italia nel gennaio del 2012. E le sensazioni che entrambe le forme artistiche ci rimandano sono le stesse: rabbia, impotenza, voglia di riscatto. Forse le stesse emozioni che spingono le protagoniste a seguire il vento della libertà che le accarezza.
Giuliana Scamardella
