Si sapeva che sarebbe stata una sfida impossibile ma per oltre due ore Jannik Sinner la aveva resa più che possibile. Una partita che metteva di fronte un tennista che prima di questa edizione non aveva mai vinto una partita sull’erba contro chi Wimbledon lo aveva vinto sei volte. Un divario enorme tra Sinner e Djokovic eppure l’italiano dopo meno due due ore era avanti due set a zero. Poi la maggiore esperienza di Djokovic è venuta fuori e non c’è stata più partita. E anche a fine gara il serbo ha ammesso la superiorità del suo avversario nei primi due set.

Sinner era partito male perdendo il servizio ma complice qualche errore di Djokovic era riuscito a recuperare lo svantaggio. Solido da fondo campo, con un servizio che sembrava funzionare, Sinner usciva vittorioso da quasi tutti gli scambi lunghi. Diverse palle corte che innervosivano Djokovic che sembrava non riuscire a contrastare l’italiano. Vinto 7-5 il primo set nel secondo il divario è diventato ancora più evidente in favore dell’azzurro che strappava il servizio due volte e chiudeva 6-2 il secondo set. Un’ora e 45’ di assoluto dominio per Sinner. Ma contro i grandi campioni non è mai finita perché dall’alto delle sue tantissime vittorie Djokovic ha cambiato tattica. Ha preferito cambiare gioco, scambiare con meno potenza ma con più variazioni. Tante palle lente che hanno disunito la sostanza di Sinner che ha ceduto il set 6-3. Galvanizzato dalla vittoria del set da quel momento Djokovic ha messo il pilota automatico. Sinner ha provato a contrastarlo ma si è trovato di fronte un autentico muro e complice anche diversi suoi errori ha rimediato un duplice 6-2 che ha consegnato al serbo l’accesso alle semifinali. Resta comunque la splendida prova dell’italiano che ha confermato di essere sempre più vicino ai migliori al mondo e a soli 20 anni non è più una sorpresa ma una autentica certezza a livello mondiale.

Antonio Procopio