Inizia con un mezzo passo falso la corsa dell'Italia verso i prossimi mondiali. Contro un avversario non certo irresistibile, quale la Bulgaria, ci si attendeva prestazione di ben altro spessore da quella che sempre di più si può definire Italjuve. Prandelli, infatti, ha scelto di continuare ad affidarsi in larga parte ai calciatori della vecchia signora, ed è addirittura riuscito a ritagliare un ruolo da titolare a Giaccherini che in bianconero viene puntualmente lasciato fuori. Grave, a nostro avviso, anche la scelta di far giocare De Rossi, recuperato in fretta e furia, e costretto poi ad abbandonare il campo per un nuovo problema muscolare, con l'Italia ridotta così in dieci uomini visto che il Ct aveva già effettuato le tre sostituzioni previste. E' sembrato di rivedere il film di Spagna Italia, quando l'allenatore preferì affidarsi a gocatori in condizioni fisiche a dir poco precarie (su tutti Chiellini) piuttosto che dare una maglia da titolare a chi poteva, almeno sul piano del ritmo, provare a contenere le scatenate furie rosse.
Ma così è, se vi pare, e allora ecco che la Bulgaria diventa improvvisamente uno squadrone che incute timore, con Maggio che nel Napoli è devastante e in maglia azzurra invece viene puntualmente preso d'infilata. Logico che accada, se alle sue spalle la difesa a tre abbastanza improvvisata non ha un laterale destro di ruolo, e viene schierata invece con tre centrali, quali Barzagli, Bonucci e Ogbonna. Note positive da Osvaldo, quel centravanti che tanto è mancato all'Italia agli Europei (a proposito, chissà perchè mai era stato lasciato fuori...)autore di una doppietta, forse un pò fortunosa ma frutto della grande determinazione che questo ragazzo mette in ogni sua giocata.
Il 2 a 2 finale ha il sapore della vittoria per i bulgari, e della sconfitta per i nostri colori. Prandelli si è detto soddisfatto, e vista la prestazione, c'è da sperare che siano solo dichiarazioni di facciata, quelle del nostro CT. In realtà si è vista un'Italia con poche gambe, poche idee, e poca personalità, che ha rischiato la sconfitta e addirittura prova a gioire per un pareggio senza gloria.

Donatello Giannetti