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Napoli-Legia Varsavia 5-2: gli azzurri non lasciano scampo agli ospiti, finisce in goleada.

10/12/2015

Napoli-Legia Varsavia 5-2: gli azzurri non lasciano scampo agli ospiti, finisce in goleada.

Tra Napoli e Legia Varsavia, termina con una goleada per i padroni di casa. In un San Paolo semideserto, gli azzurri riescono a confermarsi alla grande dopo il tonfo di Bologna, nell'ultimo turno di campionato.

Formazione rinnovata quella schierata da Maurizio Sarri, che nella conferenza della vigilia ha mostrato l'intenzione di migliore i già grandi numeri europei. Lo schieramento è sempre lo stesso, 4-3-3, e vede Gabriel tra i pali, protetto da Chiriches e Koulibaly al centro della difesa, a loro volta aiutati da Maggio e Strinic. Valdifiori si dispone in "cabina di regia", coadiuvato da David Lopez e Chalobah. In avanti, prima assoluta da centravanti per Lorenzo Insigne, mentre torna tra i titolari Mertens, sul versante sinistro; El Kaddouri dall'altro lato.

La squadra partenopea, come prevedibile, mantiene il pallino del gioco, sin dal fischio iniziale: sono sempre in pressione gli azzurri, mentre stanno a guardare i bianconeri, che soffrono il palleggio avversario. Del fantasista di Frattamaggiore il primo tiro, ma il suo sinistro sbilenco - su lancio di Chalobah - termina alto sulla traversa. Il primo squillo vero e proprio giunge, però, al 9' sulla punizione dal limite dell'area tirata Mertens: l'effetto insidioso, costringe il portiere Kuciak a "distendersi" in corner. È l'unico tiro vero e proprio dei primi 15 minuti.

Intanto, si alzano i ritmi e le cosiddette seconde linee azzurre provano a schiacciare un Legia sempre più passivo. Valdifiori gestisce bene la sfera e detta i tempi della manovra, David Lopez è più impreciso ma volitivo e arriva a sfiorare il gol al 19esimo: tiro da fuori area deviato, che impatta la traversa e salva di fatto gli ospiti. C'è solo una squadra in campo - il più pericoloso tra le fila bianconere è il ficcante Guilherme -, infatti il Napoli può tranquillamente far girare la palla tra le vie centrali, dove Chalobah e David Lopez possono inserirsi e anche creare lo spazio per Insigne e Mertens. In questo senso, è proprio Pazdan ad essere vittima di questo "gioco", al momento dell'1-0 partenopeo. Perché il mediano spagnolo la tocca per El Kaddouri, che a sua volta "apre" per l'anglossassone classe '94, bravo a "bersi" il suo diretto marcatore con un tunnel e a siglare la sua prima rete napoletana.

Il Napoli maramaldeggia nel finale di primo tempo, quando tenta di rendersi letale con le fiammate di Insigne e Mertens. Gli ospiti accusano il colpo e si "spaccano" in due, sono impalpabili e distratti: l'ingenuità di Jodlowiec è il simbolo del primo tempo polacco. Il centrocampista sbaglia completamente il retropassaggio per Kuciak, ne approfitta un lesto Insigne che insacca il 2-0 al minuto 39. Raddoppio formale e primi 45', che si concludono in tripudio azzurro.

La ripresa inizia con gli stessi effettivi del primo tempo per entrambe le compagini. Il canovaccio è sempre lo stesso: non c'è quasi nessuna differenza tra i "gregari" del Napoli ed i corrispettivi titolari. La squadra di casa, infatti, si vede annullare in maniera dubbia il tris segnato da Chiriches, su calcio d'angolo, per sospetta ostruzione di El Kaddouri sull'estremo difensore avversario. Ma i partenopei sono implacabili e non si fanno condizionare da questi episodi, nonostante l'organico di Cherchesov provi a rialzare la testa con Bereszynski (tiro alto) dopo un tempo di gara praticamente non giocato. Manco a dirlo, il neo entrato Callejon - per Insigne - partecipa anche lui alla "festa" europea: 3-0 al 57esimo e 5º gol in 6 partite di coppa.

Continuano imperterriti gli azzurri a macinare gioco, con una sicurezza ed un'aggressività che sfocia nel puro divertimento, malgrado il 3-1 firmato da Vranjes al 62esimo. Ne è la dimostrazione il folletto belga, che dopo 3 minuti fulmina Kuciac per la 4ª volta e che semina letteralmente il panico un minuto dopo il 70esimo. Tuttavia, la sua conclusione viene salvata sulla linea e l'esterno di Motril centra il "legno" sullo sfortunato tap-in. Avrà modo di rifarsi con uno spettacolare "eurogol" al 91'.

Nei minuti finali persiste il dominio del club casalingo, che mantiene l'imbattibilitá nel girone e si mostra come la migliore rosa della fase a gironi di Europa League. Inutile la segnatura di Prijovic in chiusura.

Dalla panchina, una dimostrazione di solidità, abnegazione e concretezza, abbinato ad un calcio-spettacolo che ha demolito un avversario a dir poco modesto. Hanno convinto le prove di Chalobah, Valdifiori e Chiriches, ma soprattutto quella di un ritrovato ed ispiratissimo Dries Mertens; ancora rimandati Maggio, Strinic e David Lopez: non bastano il gol e tanta corsa, al netto di una scarna qualità. Insomma, un'ottima reazione alla disfatta emiliana, fiducia (forse) dello scontro con la Roma.

Alessandro Alberto Di Porzio
 

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