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03/07/2016
Gp Austria: ancora un contatto tra le Mercedes, vince Hamilton ma Rosberg recrimina.
Sorpassi, incidenti, colpi di scena ed una vittoria conquistata a meno di un giro dalla fine, questi gli ingredienti di un Gp d’Austria quanto mai emozionante ed imprevedibile. Così come a Barcellona, i due galletti della Mercedes sono venuti a contatto, stavolta quando ormai mancavano poche curve alla fine ed i giochi sembravano fatti. Alla Remus Kurve, Hamilton ha infatti tentato il sorpasso sul rivale Rosberg sfruttandone la scia, ma il tedesco ha allungato all’inverosimile la frenata costringendo il campione in carica ad impegnare la via di fuga per rientrare in pista. Tuttavia, tra i due c’è stato un lievissimo contatto, sufficiente a far collassare l’ala anteriore della Mercedes del teutonico Nico, costringendolo a giungere al traguardo addirittura quarto e a passo d’uomo.
Fino a quel momento, però, la gara di Rosberg era stata semplicemente perfetta. Partito dalla settima piazzola per una penalizzazione rimediata per la sostituzione del cambio, il tedesco aveva anticipato leggermente la prima sosta trovandosi poi davanti ad Hamilton quando quest’ultimo aveva effettuato il proprio pit stop ed aveva perfettamente retto al confronto con l’arrembante compagno tenendolo sempre a distanza di sicurezza fino, appunto, all’ultimo passaggio. La gara è stata sostanzialmente divisa in due tronconi dall’incidente occorso a Vettel al giro 27 a causa dello scoppio della sua gomma posteriore destra, che ha costretto la direzione di gara a mandare in pista la safety car.
Come ormai d’abitudine, la Ferrari ha cercato di diversificare la propria strategia rispetto alla concorrenza allungando all’inverosimile il primo stint ma pagando a caro prezzo l’azzardo, come a Spa lo scorso anno. Il fatto che al momento del botto Vettel fosse in testa non deve ingannare nella lettura di quello che, a conti fatti, è stato l’ennesimo errore tattico da parte del box di Maranello, che sembra ormai schiavo di un’esasperazione strategica che dall’inizio dell’anno non ha portato risultati ma solo rimpianti.
Alle spalle del vincitore Hamilton ha chiuso Verstappen, ormai consacrato tra i grandi della specialità, il quale ha preceduto un Raikkonen che è apparso ancora una volta poco incisivo e troppo morbido nella guida al punto da non avere mai abbozzato un attacco nei confronti del giovane prodigio olandese, in evidente crisi di aderenza negli ultimi chilometri. Quinto ha chiuso Ricciardo, in affanno col consumo delle gomme, davanti ad un ottimo Button, bravissimo a massimizzare il risultato con una McLaren lontana dalla forma ideale. Un ottimo Grosjean ha portato la Haas a conquistare quei punti che mancavano ormai da aprile conquistando la settima piazza davanti al positivo Sainz, a Bottas ed a Wehrlein, che ha regalato così il primo punto della storia alla Manor.
La gara del tedesco merita una particolare menzione: qualificatosi in dodicesima posizione, Wehrlein era rapidamente retrocesso in classifica fino a trovarsi addirittura doppiato al momento dell’incidente di Vettel. Dopo aver recuperato il giro in regime di safety car, il tedesco ha fatto un vero e proprio capolavoro massimizzando il risultato grazie all’ottima scelta di tempo effettuata con le soste e grazie anche all’uscita di strada di Perez, avvenuta al penultimo giro per un probabile problema tecnico. Gara disastrosa per Hulkenberg.
L’altro Nico, partito dalla piazzola due sulla griglia, ha subito compromesso la propria gara perdendo tre posizioni e fermandosi nei primissimi giri per aver distrutto le gomme. Dopo aver rimediato anche 5 secondi di penalizzazione per eccesso di velocità in pit lane, il tedesco si è fermato a poche tornate dalla fine per un problema tecnico quando ormai era piombato nelle retrovie. Ritiri anche per Massa ed Alonso, mentre ancora una volta le Renault hanno concluso in coda, malgrado nei primi giri, complice una tattica di gara azzardata, si fossero trovate sul fondo della zona punti.
Piccola menzione anche per la gara dell’inarrendevole Nasr, alla fine tredicesimo dopo aver tentato con le unghie e con i denti di rimanere in zona punti con una Sauber ormai in disarmo. Ora in classifica la situazione è tornata simile al dopo- Montreal, con Rosberg in testa con 153 lunghezze, soltanto 11 in più rispetto ad Hamilton, mentre i due ferraristi si ritrovano appaiati a quota 96, lontanissimi dalla vetta. I protagonisti della formula 1 si ritroveranno in pista tra soli sette giorni sul tracciato di Silverstone per la disputa del GP di Gran Bretagna, che si preannuncia rovente ed appassionante.
Francesco De Giorgi
