Succede a volte che piova nel deserto e, quando capita, se ne verificano di ogni. È esattamente quanto si è visto in questo weekend sul tracciato qatariota di Losail, con sessioni annullate ed il programma dell’apertura di stagione stravolto a più riprese. Giove Pluvio ha risparmiato almeno oggi Moto2 e Moto3 ma, a pochi minuti dal via della MotoGP, ha aperto le cateratte mandando a monte il cerimoniale. L’asfalto non drenante ed il riflesso sul bagnato delle luci grazie alle quali è possibile gareggiare in notturna rendono infatti il circuito impraticabile in caso di pioggia, e così la classe maggiore ha dovuto attendere quasi un’ora, due rinvii e due giri di ricognizione prima di poter prendere il via. Già nel 2009 era successa una cosa simile ed in quell’occasione si decise di posticipare la gara al lunedì sera per andare incontro al bel tempo.

Stavolta si è riusciti a concludere l’evento in serata, ma evidentemente questi otto anni sono trascorsi invano, almeno dal punto di vista organizzativo. Quella che è seguita al caos pioggia è stata una gara emozionante, dominata nelle prime sei tornate da uno splendido Zarco, bicampione in carica della Moto2 che con la sua Yamaha sembrava addirittura in grado di poter partire in fuga ma che ha poi concluso la gara nella sabbia dopo una scivolata che lo ha privato di una prestazione altrimenti eccellente. La leadership è stata a quel punto ereditata da Dovizioso, che ha lottato fino all’ultimo metro con Vinales per la vittoria, con Rossi e Marquez a breve distanza a sperare in un errore del duo. Alla fine a prevalere è stato lo spagnolo neoacquisto Yamaha, che dopo aver dominato le prove ha dovuto dare il meglio per avere ragione dell’italiano della Ducati.

Terzo ha chiuso un sorprendente Rossi, disastroso durante i test e le prove, ma sempre abilissimo a tirare fuori il classico coniglio dal cilindro mettendo una pezza ad un weekend altrimenti da dimenticare. La stessa impresa non è riuscita ad un abulico Lorenzo, il cui esordio sulla Ducati ha presto assunto i colori della disfatta. Dodicesimo in griglia, il maiorchino è stato fuori dalle posizioni che contano sin dai primi metri, portando a casa un frustrante undicesimo posto. In grande evidenza nei primi giri, Marquez ha poi ceduto nel finale a causa delle gomme, terminando quarto con il compagno Pedrosa e l’ottimo Espargarò su Aprilia in scia. Incredibile a dirsi, ma il quinto posto dello spagnolo è il miglior risultato della casa italiana in tanti anni di MotoGP. La factory di Noale ha però sorriso solo con una parte del suo box, visto l’ultimo posto rimediato da Lowes alle spalle delle due KTM, il cui esordio è stato meno esaltante del previsto. Delusione anche per gli altri italiani in gara: Iannone è caduto dopo essere stato protagonista, Petrucci si è ritirato per cause tecniche.

Prima vittoria della carriera per Franco Morbidelli nella Moto2. Il ventiduenne italiano ha dominato la gara dai primi metri chiudendo con un piccolo ma significativo margine di vantaggio sui suoi inseguitori, capitanati da Luthi e Nakagami. Sesto posto finale per Luca Marini, ottavo Baldassarri, dodicesimo Bagnaia, male il resto della pattuglia italiana composta da Corsi, Pasini, Locatelli e Manzi, tutti fuori dai punti.

L’apertura stagionale della Moto3 è andata a Joan Mir, primo in un’incredibile volata a nove che lo ha visto precedere McPhee e Martin. Delusione per la truppa tricolore, fuori dal podio malgrado sia rimasta in lotta fino all’ultimo. Il migliore alla fine è stato Fenati, quinto davanti a Migno, Antonelli e Di Giannantonio, deludenti Bulega, quattordicesimo, Bastianini e il campione junior in carica Dalla Porta, entrambi fuori dai punti. Il motomondiale tornerà in pista tra due settimane a Termas de Rio Hondo, dove si correrà il Gran Premio di Argentina.

Francesco De Giorgi