Dopo un weekend negativo come quello di Monaco, Lewis Hamilton è riuscito ad operare un completo reset ed a conquistare la vittoria nel GP del Canada dopo aver già firmato una storica pole position, che gli ha permesso di eguagliare a quota 65 il mito di Ayrton Senna. Il dominio mostrato dall’inglese sul tracciato di Montreal è stato totale, con gli avversari che lo hanno visto presto sparire dai radar dopo lo start. L’unico ad aver tentato di tenere il passo di Hamilton è stato Verstappen, ma la Red Bull dell’olandese ha ceduto dopo pochi passaggi a causa di un problema elettrico chiudendo definitivamente il discorso per la vittoria. In generale, la Mercedes è apparsa più in forma delle rivali, come testimoniato dal comodo secondo posto portato a casa da Bottas senza grossi patemi d’animo.

Per la casa tedesca la conferma del grande feeling col tracciato canadese, già storicamente favorevole alla stella d’argento durante tutta l’era ibrida. Alle spalle del duo di testa, l’ultimo gradino del podio è andato ad un concreto Ricciardo, che pure senza impressionare ha portato a casa il massimo risultato possibile con una Red Bull non irresistibile. Gara nera per le Ferrari, che avevano già largamente compromesso in partenza le proprie possibilità. Uno scatto meno pronto del previsto ha infatti ricacciato indietro entrambe le vetture di Maranello, con Vettel che ha anche subito danni al musetto per un lieve contatto con Verstappen. Malgrado la safety car in pista per l’incidente di Massa e Sainz, il tedesco ed il suo box hanno deciso di proseguire comunque ma sono stati costretti alla sosta in regime di corsa libera ripartendo dall’ultima posizione. Vettel non si è perso d’animo ed ha dato fondo a tutte le sue risorse rimontando fino alla quarta posizione sorpassando negli ultimi giri i due della Force India Perez ed Ocon impegnati in un’insensata lotta fratricida col messicano che, seppur sollecitato più volte dai box, non ha voluto cedere il passo al compagno di squadra più veloce di lui.

È andata peggio a Raikkonen, crollato al settimo posto dopo un brutto start ed uno svarione nei primi giri e poi costretto a chiudere, sempre settimo, a rilento a causa di un problema tecnico occorso nel finale. Va comunque rimarcato come entrambe le Ferrari, pur se in forma, non avrebbero potuto ragionevolmente contrastare Lewis Hamilton, il cui ritmo è stato superiore a quello dei due piloti delle rosse. Col risultato canadese, la Mercedes ha ripreso la testa nel mondiale costruttori con dodici lunghezze di vantaggio sulla Ferrari, mentre Hamilton è risalito a -12 rispetto a Vettel. A punti anche Hulkenberg, nono e Grosjean, decimo, inframezzati da Lance Stroll. Il canadese della Williams ha conquistato sul tracciato di casa (è nato proprio a Montreal) i primi punti della sua ancor giovane carriera in Formula 1 ma, soprattutto, ha offerto finalmente una prestazione più che convincente.

Da segnalare l’ennesimo ritiro per Fernando Alonso, fermato a pochi chilometri dalla conclusione da un problema alla power unit. Per lo spagnolo, beffardamente bloccato dal propulsore anche alla 500 miglia di Indianapolis, un brusco ritorno alla realtà dopo le eccellenti prestazioni durante tutto il mese di preparazione alla grande classica statunitense. Dopo la breve parentesi americana, il circus della Formula 1 tornerà in pista sul pittoresco tracciato di Baku il prossimo 25 di giugno per la disputa del GP dell’Azerbaijan.

Francesco De Giorgi