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28/07/2017
Dietro ai primi: la stagione Superbike degli altri
In ogni sport, anzi, in ogni contesto, sono sempre i migliori a prendersi il palcoscenico rubando la scena ai comprimari, protagonisti spesso di grande valore quasi mai apprezzati a sufficienza. Il mondiale Superbike non sfugge a questa regola, riservando gloria ai vari Rea, Davies e Sykes ma concedendo a malapena l’onore della armi a quel gruppetto di irriducibili combattenti che animano la seconda parte della classifica durante le gare: i privati. Un tempo i privati erano l’essenza stessa delle corse, spesso serissimi candidati al successo malgrado i mezzi limitati a disposizione in un contesto in cui i piloti schierati dalle case si contavano sulle dita di una mano. Il sempre crescente interesse dei costruttori ha progressivamente ridimensionato il ruolo dei piloti indipendenti, lasciando loro dei mezzi sempre più lontani parenti di quelli ufficiali e sempre meno in grado di dare fastidio ai migliori.
Ma com’è stato finora il 2017 dei privati della Superbike? Numeri alla mano, il meglio piazzato in classifica è Forés, sesto assoluto con 132 punti sulla Ducati del team Barni- Attualmente la moto più utilizzata dai privati è la Kawasaki, il cui pilota meglio piazzato è Roman Ramos, su una ZX-10RR del team GoEleven. Lo spagnolo fu accolto con una certa diffidenza al suo debutto nel 2015, ma ha saputo migliorarsi con costanza
dimostrandosi continuo ed affidabile: al momento occupa l’undicesima piazza assoluta con 73 punti. Immediatamente dietro allo spagnolo c’è Leandro Mercado, argentino che alla guida dell’Aprilia del team Ioda ha saputo mettere in difficoltà i due piloti ufficiali di Noale, Laverty e Savadori. Rispetto all’irlandese, il sudamericano è ancora attardato in classifica ma, considerando il fatto che ha saltato le prime due prove
per infortunio, ha offerto un rendimento nel complesso paragonabile.
Finora deludente il debutto di Krummenacher, quindicesimo assoluto su un mezzo ben assistito come la Kawasaki del team Puccetti. Lo svizzero l’anno scorso aveva stupito all’esordio in Supersport, ma l’ulteriore salto di categoria lo ha visto fin qui solo due volte nella top ten e titolare di soli 46 punti. Due posizioni più indietro a quota 32 c’è Alex De Angelis alla guida della “verdona” del team Pedercini. Probabilmente il sanmarinese ha raccolto meno di quanto avrebbe potuto, penalizzato da qualche caduta di troppo.
Più attardati in classifica i due alfieri del team Grillini, Jezek e Badovini, frenati da mezzi molto distanti da quelli della concorrenza e da un’organizzazione che continua ad essere troppo piccola per il contesto del mondiale. Male finora anche il team Guandalini, unico a schierare una Yamaha privata. La squadra italiana, al rientro dopo svariate stagioni, ha affidato il proprio mezzo a Jakub Smrz, già con la stessa compagine nel triennio 2008-2010 e principale candidato per la chiusura di una stagione che ripartirà dal Lausitzring il prossimo 18 agosto.
Francesco De Giorgi
