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Napoli, il mercato dei paradossi. Tra approssimazione e rifiuti,  un gennaio fumo e polvere.

01/02/2018

Napoli, il mercato dei paradossi. Tra approssimazione e rifiuti, un gennaio fumo e polvere.

Il paradosso nel paradosso: solo così essere descritto il mercato di riparazione del Napoli di questo gennaio 2018. Giuntoli e De Laurentiis non sono riusciti nell’intento di rinforzare una squadra che andava soltanto puntellata in alcuni settori chiave, a causa di fattori interni ed esterni: programmazione indefinita, rifiuti inaspettati, trattative estenuanti ed anche il presentarsi di una serie di eventi sfavorevoli all’operato della dirigenza azzurra. Se a tutto questo si aggiunge anche l’eccessivo tempo investito (per non dire sprecato) per affari dell’ultimo minuto, ci sono tutti gli elementi per poter parlare di quest’ultima come la peggiore finestra di calciomercato degli ultimi anni.

Tante sono le variabili da considerare, al fine di effettuare un’analisi chiara di questa sessione di mercato. Il Napoli, dapprima, aveva deciso di richiamare Inglese dal Chievo, in attesa del ritorno di Milik, per avere un’alternativa a Mertens e al polacco al centro del settore offensivo. Ma il centravanti clivense è stato lasciato a Verona; dunque Giuntoli e il “numero uno” napoletano hanno tentato il tutto per tutto per Simone Verdi, cercando di accontentare Maurizio Sarri, sblianciatosi su un nome come mai prima. Il polivalente calciatore, in forza al Bologna, aveva tuttavia respinto al mittente l’offerta del Napoli, anche in questo caso lento nella definizione dell'accordo malgrado l’accordo tra i club. Da quel momento in poi, soltanto una girandola di nomi e tanto caos.

Da quando l’ex Empoli ha deciso di non cambiare casacca, sono stati tantissimi i giocatori accostati all’orbita partenopea: Deulofeu (ipoteticamente trattato, poi accasatosi al Watford), Lucas Moura (dal PSG al Tottenham), Klaassen (rimasto all’Everton), Sturridge (dal Liverpool al WBA) e soprattutto quelli di Younes e Matteo Politano. Quest’ultimo è diventato un vero e proprio caso invernale. Una telenovela calcistica dai contorni thriller, se non drammatici.

Napoli e Sassuolo sono rimasti in contatto per giorni interi, procedendo ad oltranza, fino all’ultimo secondo dell’ultimo giorno di calciomercato per cercare di concludere l’affare: prima partendo da un offerta cospicua, completata dal prestito di Ounas, fino ad arrivare ad una maxi operazione - sfumata per mancanza di tempo - coinvolgente anche il Cagliari: l’algerino e Farias avrebbero dovuto trasferirsi in Emilia Romagna, Politano presso il capoluogo partenopeo, e il coreano Han sarebbe approdato dalla Juventus alla città sarda. Tutto l’iter burocratico non è stato completato in tempo, facendo saltare così il maxi affare (Soriano docet).

Sono mancate concretezza, pianificazione ed organizzazione per concludere un’operazione ed un mercato che avrebbe dovuto vedere gli azzurri con innesti nuovi in organico e non privarsi di due pedine, inutilizzate ma utili, come Maksimovic (in prestito allo Spartak Mosca e Giaccherini (al Chievo), per competere al massimo fino al termine del campionato.

Gli unici acquisti della società napoletana rispondono al nome di Zidenine Machach, Morais e Bangoura (futuribili talenti in erba). Di Younes che dire...Il giovane tedesco aveva finanche sostenuto le visite mediche a Villa Stuart ed era anche stato avvistato al San Paolo, in occasione di Napoli-Bologna, salvo poi non essere ufficializzato adesso e, dicono, un grave problema familiare che avrebbe costretto il giocatore ad un momentaneo dietrofront. Una vicenda controversa ed, apparentemente, più unica che rara.

Un avvenimento che non giustifica quanto non effettuato da Cristiano Giuntoli, direttore sportivo, uomo mercato e, a questo punto, a nostro avviso principale responsabile della (a dir poco) fallimentare campagna acquisti di un Napoli che esce con le ossa rotte da un gennaio da dimenticare. Perché ciò che si evince è uno scollamento abissale tra l’area tecnica e quella societaria: la prima viaggia a ritmi vertiginosi in campo, ed è attualmente l’undici capolista in Serie A; mentre la seconda ha zoppicato, affannato, annaspato tra dubbi, ataviche incertezze e superficialità.

Sta di fatto che ancora una volta è stata sprecata un’enorme chance, in un’annata storica, che in questo modo potrebbe essere ricordata al contrario come la più grande occasione sciupata per vincere uno Scudetto già di per sè terribilmente difficile da raggiungere. Per poco o nulla: questione di dettagli che fanno paradossalmente la differenza.

Alessandro Alberto Di Porzio

 

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