Dopo il trionfo di due settimane fa in Australia, la Ferrari ha confermato il proprio dominio anche tra le sabbie desertiche del Bahrain, cogliendo con Vettel un’importantissima vittoria ai danni di Bottas e Hamilton. Il tedesco del cavallino ha condotto la gara con decisione dopo aver conquistato una splendida pole durante le qualifiche del sabato, ha ben risposto al cambio di strategia imposto dal team ed ha saputo controllare al meglio la forte usura delle gomme negli ultimi metri. Vettel ha sfruttato al meglio la pole lanciandosi subito in testa alla gara e costruendo pian piano un margine di tutta sicurezza sul primo inseguitore Bottas, che allo start si è avviato meglio di Raikkonen rubando la posizione al finlandese della Ferrari. Il tedesco ha ceduto il comando della gara soltanto per il gioco dei pit stop e nelle ultime tornate ha dato fondo a tutto il suo talento per contrastare il recupero furioso di Bottas, anche lui su una sola sosta, ma con pneumatici messi meglio. Alla fine il finnico della Mercedes ha dovuto arrendersi in volata per soli sei decimi, lasciando il gradino più alto del podio al ferrarista, che col successo in terra araba rafforza il suo primato mondiale su Hamilton, oggi terzo. Il britannico campione in carica ha vissuto un weekend non certo positivo, penalizzato di cinque posti in griglia per un cambio di componenti, ha chiuso le qualifiche al quarto posto virtuale, poi divenuto nono per la predetta penalità. Avviatosi male, Hamilton si è trovato intruppato nel gruppo ed ha subito un furioso sorpasso da parte di Verstappen, che era partito ancor più indietro per aver sbattuto in qualifica. L’olandese aveva il potenziale per sparigliare le carte per il podio, ma proprio durante il sorpasso ad Hamilton ha forato la posteriore sinistra, raggiungendo in qualche modo i box per poi ritirarsi dopo poche tornate per i danni riportati, raggiungendo nella lista dei “DNF” il compagno Ricciardo, già fermo per guai tecnici.

Dopo lo scontro con Verstappen, Hamilton ha iniziato la rimonta fino ad issarsi al terzo posto, su un podio che difficilmente sarebbe stato suo senza la disavventura occorsa a Raikkonen. Il finlandese era comodamente terzo quando è rientrato ai box per la seconda sosta, ma qualcosa non ha funzionato ed ha ricevuto il via libera quando non solo la sua posteriore sinistra non era stata ancora avvitata, ma i meccanici erano ancora chinati su di essa per concludere le operazioni. Ripartendo, Raikkonen ha così investito uno dei propri meccanici, poi portato al centro medico per controlli, dovendosi ritirare dopo pochi metri quando ancora era nella corsia dei box. dietro i tre di testa la gara si è sviluppata con molti sorpassi e varie battaglie, ma anche in un’altra dimensione, visti i distacchi abissali rimediati da tutti gli altri concorrenti. Al quarto posto ha concluso uno splendido Gasly con una Toro Rosso-Honda che sembrava un’altra vettura rispetto alla monoposto recalcitrante vista a Melbourne. Alle sue spalle ha chiuso Magnussen, che con la Haas ha raccolto quanto il suo box gli aveva tolto in Australia, ed Hulkenberg con una rediviva Renault.

Settimo posto per Alonso, doppiato, davanti al suo compagno Vandoorne, mentre va rimarcato il nono posto di Ericsson con una Alfa Romeo Sauber finalmente competitiva tra le dune del Bahrain. Ultimo posto a punti per Ocon, con una Force India in totale crisi. Ancora una gara no per la Williams, agli ultimi due posti con Stroll e Syrotkin. La casa di Grove sembra crollata in un’impasse difficilmente risolvibile e da più parti si invoca l’impiego in gara di Robert Kubica, terzo pilota della formazione, più esperto e solido dei due giovanissimi titolari. Salutato il Bahrain, la Formula 1 tornerà in pista già domenica prossima a Shanghai per il GP di Cina.

Francesco De Giorgi