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Hamilton conquista anche Budapest e scappa nel mondiale. Vettel e Raikkonen, podio con rimpianto

29/07/2018

Hamilton conquista anche Budapest e scappa nel mondiale. Vettel e Raikkonen, podio con rimpianto

 

Storicamente, Lewis Hamilton ha sempre raccolto il massimo durante il mese di luglio e questa annata 2018, malgrado un inizio sottotono, ha confermato l’andazzo statistico. Due stagioni fa, il britannico di origine caraibica divenne il primo pilota della storia a vincere quattro gare in un solo mese solare, mentre quest’anno si è riappropriato, grazie agli ultimi due successi in fila, della leadership di un mondiale che sembrava potergli sfuggire. Hamilton ha vissuto un weekend perfetto, sfruttando al meglio l’uragano scatenatosi in qualifica per strappare la pole position e raccogliendo il massimo in una gara che ad un certo punto sembrava poter cambiare padrone. La Ferrari, infatti, ha ancora una volta da recriminare ma, come troppo spesso capita, deve interrogarsi sulle proprie colpe. Colpe dei piloti, meno efficaci del duo Mercedes nelle qualifiche, e della squadra, che ha fallito il pit stop sia con Raikkonen che con Vettel, compromettendo le residue speranze di rovesciare il banco. Su un tracciato ostico per i sorpassi, la gara si è giocata essenzialmente sulla strategia. Dopo lo start, con Hamilton primo davanti a Bottas, Vettel e Raikkonen, la Ferrari ha pensato si diversificare la tattica dei suoi due piloti, fermando prestissimo il finlandese per poi compiere una seconda sosta a due terzi di gara, mentre Vettel ha fatto un solo cambio gomme dopo la metà della distanza, cioè quando i due Mercedes avevano già effettuato da tempo la loro sosta, montando gomme meno performanti sul giro secco, ma teoricamente più durature.

Se tutto fosse andato come previsto, Vettel sarebbe rientrato dal suo tardivo pit stop appena davanti a Bottas, avendo così davanti a sé una lunga parte di gara per tentare di recuperare ed attaccare Hamilton. Un intoppo nel cambio dell’anteriore sinistra, inconveniente simile a quello subito poco prima da Raikkonen, ha invece fatto perdere al tedesco l’attimo, condannandolo ad una lunga processione alle spalle di Bottas. Il finlandese, in difficoltà con le gomme molto usurate, girava infatti su un ritmo estremamente blando, potendo comunque contare sulla potenza della sua power unit per difendersi nel rettilineo principale dagli attacchi di Vettel. Nel frattempo, Hamilton davanti allungava a sufficienza da mettere fra sé e gli inseguitori un distacco tale da garantirgli, qualora fosse stato necessario fermarsi ulteriormente per sostituire le gomme, di mantenere la leadership. Quando mancavano solo sei passaggi alla fine, Vettel ha finalmente sferrato il suo attacco a Bottas, il quale ha provato a difendersi con ogni mezzo tenendo la traiettoria fino alla curva successiva dove, per aver forzato oltre misura la frenata, ha finito per tamponare il tedesco. Vettel ha riportato solo piccoli danni al posteriore che non hanno inficiato il rendimento della sua Ferrari, e si è lanciato in una velleitaria rincorsa ad Hamilton scortato da Raikkonen, che aveva infilato Bottas approfittando del trambusto.

Anche il finnico della Mercedes ha continuato la sua gara ma, con l’aerodinamica compromessa e le gomme ormai in pappa, si è trovato letteralmente a passeggiare per il tracciato venendo presto raggiunto da Ricciardo. L’australiano, autore di una bella rimonta dal sedicesimo posto occupato nelle prime fasi, ha tentato un primo affondo all’esterno del primo tornante ma, in un inquietante replay di quanto visto con Vettel, Bottas ha difeso la posizione andando oltre il limite e rifilando una violenta botta al rivale giusto tra la ruota anteriore e la fiancata. In condizioni normali, i due incidenti sarebbero considerabili contatti di gara, ma non può passare inosservato il fatto che il protagonista delle due toccate sia stato lo stesso pilota e che i botti siano avvenuti a soli tre giri di distanza l’uno dall’altro, in una difesa strenua (ma anche insensata) della posizione. Infatti, giusto per dare la misura di quanto andasse piano Bottas nel finale, va rimarcato come lo stesso abbia rimediato ben venticinque secondi di distacco da Vettel in soli sei giri.

Il box Mercedes, temendo provvedimenti della direzione gara, ha chiesto al finlandese di restituire la posizione a Ricciardo, cosa avvenuta all’ultimo passaggio e non senza qualche resistenza di troppo. I commissari hanno comunque convocato Bottas ed in serata si saprà se verranno presi provvedimenti a suo carico. Malgrado Vettel fosse riuscito a riprendergli sette secondi negli ultimi cinque passaggi, Hamilton ha comunque chiuso al primo posto in tutta tranquillità davanti ai due del cavallino, con Ricciardo quarto davanti a Bottas (almeno fino a nuova comunicazione). Alle loro spalle, punti per un sontuoso Gasly, sesto davanti a Magnussen, ad un ottimo Alonso, Sainz e Grosjean. Ritirato nelle prime fasi Verstappen, fermato da un problema tecnico. Ora la F1 si fermerà fino a fine agosto, quando si tornerà in pista sul tracciato di Spa Francorchamps, pista vecchio stampo sulla quale Vettel tenterà di ricucire i 24 punti che lo separano in classifica dal fuggitivo Hamilton.

Francesco De Giorgi 

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