Lewis Hamilton ha vinto la decima edizione del GP di Singapore al termine di un weekend straordinario, che lo ha visto a massimi livelli in tutte le sessioni. Il britannico ha costruito gran parte del suo successo nelle qualifiche di ieri, che hanno rappresentato proprio il momento in cui la Ferrari ha perduto la sua gara. Hamilton ha marcato uno strepitoso 1’36” netto, un tempo semplicemente stratosferico, irraggiungibile per i suoi rivali ed addirittura tre secondi e mezzo più veloce della pole position dell’anno scorso. In gara, superato il difficile momento della partenza, Hamilton si è limitato a fare il minimo per portare a casa il successo, forte di un ritmo migliore degli altri e di una superiorità evidente, che gli hanno permesso di avvicinare ulteriormente Schumacher nel computo totale delle vittorie e di volare a +40 su Vettel, oggi terzo. Come detto, per il tedesco e la Ferrari, malgrado delle prove incoraggianti, la gara era praticamente finita dopo le qualifiche, che li avevano visti solo al terzo posto dietro anche a Verstappen. Durante il primo giro, Vettel era riuscito a sopravanzare l’olandese ponendosi al secondo posto, ma un pit stop troppo anticipato, che lo ha condannato a perdere tempo dietro Perez , lo ha ricacciato di nuovo dietro alla Red Bull chiudendo di fatto le ostilità. Dietro ai tre del podio hanno chiuso Bottas, Raikkonen e Ricciardo, per un ordine d’arrivo che ha rispettato in pieno lo schieramento di partenza.

Prevedibilmente, senza bizze del meteo la gara non ha regalato particolari emozioni ed i rimescolamenti nelle posizioni che contano sono avvenuti solo grazie alle soste ai box. Qualche emozione è arrivata dalle retrovie, con un Perez in versione “cavallo pazzo” che dopo aver spedito a muro il suo compagno Ocon alla prima curva ha colpito deliberatamente Syrotkin beccandosi un drive through. Quanto al russo, lui ed il compagno Stroll hanno attuato la tattica del restare in pista il più a lungo possibile prima di cambiare le gomme, riuscendo anche a sfiorare la zona punti momentaneamente grazie all’impossibilità di sorpasso sulla pista asiatica e malgrado l’impressionante lentezza che li ha visti girare a tratti oltre cinque secondi al giro più piano dei primi. Nonostante l’impegno, per loro nessuna soddisfazione a fine gara. Il settimo posto finale è andato ad Alonso, autore di una gara consistente che lo ha portato ad essere l’unico oltre ai “magnifici 6” a terminare la gara a pieni giri. Dietro di lui Sainz, un ottimo Leclerc, futuro ferrarista e autore di un sorpasso di grande destrezza nelle prime fasi, e Hulkenberg. Male le Haas, in difficoltà in gara, e le Toro Rosso, mai concretamente competitive. Salutata la notte orientale di Singapore, il circus della Formula 1 tornerà verso l’Europa, dove tra quindici giorni avrà luogo il GP di Russia sul circuito di Sochi, che rappresenterà forse l’ultima possibilità per la Ferrari e per Vettel di raddrizzare un mondiale che sta sfuggendo loro di mano.

Francesco De Giorgi