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Napoli, 'la squadra di Ancelotti': inizio di stagione soddisfacente ed un cambiamento superato

14/10/2018

Napoli, 'la squadra di Ancelotti': inizio di stagione soddisfacente ed un cambiamento superato

Il Napoli ha, probabilmente, iniziato il suo nuovo corso come meglio non poteva. Tra perplessità, critiche ed un futuro roseo molto lontano, la nuova fase del club azzurro targata Ancelotti è cominciata macinando punti; raggiungendo nuovi equilibri; sfornando prestazioni sempre più convincenti; e smentendo (finora) chi ha creduto che il valore di questa rosa dipendesse solo ed esclusivamente da un solo modo di produrre Calcio.

L’organico partenopeo è riuscito ad interiorizzare in poco tempo la filosofia di gioco del nuovo tecnico, ma non senza qualche passaggio a vuoto. Le rimonte trionfali contro Lazio e Milan, nelle prime due giornate di campionato, sono state la testimonianza della necessità di accantonare le vecchie certezze per cercarne di nuove (da consolidare). Così come la sconfitta con la Sampdoria ha portato a quello scossone che ha portato alla nascita del “Napoli di Carlo Ancelotti”.

Un Napoli che ha convinto con Fiorentina, Torino, Parma, Juventus (nonostante il 3-1 finale) e Sassuolo; che ha esaltato tifosi ed addetti ai lavori con il Liverpool; ma che ha anche fatto storcere il naso contro la piccola Stella Rossa di Belgrado. E’ un Napoli, questo, in cui in due mesi tutti i suo giocatori hanno trovato spazio: un segnale chiaro del mister, che punta a valorizzare tutto il materiale umano a sua disposizione per rendere la squadra costantemente competitiva e coesa.

Sul campo, tanti i cambiamenti: non ci sono una rosa ed un sistema di gioco predefinito. L’identità dell’attuale compagine napoletana è variegata ed imprevedibile: il rigore e la compulsività passate, sul piano tecnico-tattico in entrambi le fasi di gioco, hanno lasciato spazio ad una trasversalità ordinata che tende, forse, ad esaltare maggiormente i singoli ma anche ad applicare con il giusto tempismo ciò su cui si è lavorato tanto con Maurizio Sarri. Ma la vera innovazione è la nuova collocazione di Lorenzo Insigne, fin qui trascinatore assoluto dei suoi con 7 reti complessive realizzate in 10 presenze tra Serie A e Champions League. Il talento di Frattamaggiore si trova a suo agio nelle vesti di “seconda punta” nel nuovo (ma già consolidato) 4-4-2, che gli permette di giocare più vicino alla porta avversaria, giostrare tra le linee e allargarsi (all’occorrenza) sulla fascia sinistra.

Gli azzurri, insomma, dopo aver trovato continuità e stabilità, adesso hanno il compito di proseguire su questa strada per competere su tutti i fronti e (perché no) tentare nuovamente di alzare qualche trofeo: Coppa Italia ed Europa League sarebbero ampiamente alla portata (qualora l’avventura in Champions dovesse terminare prematuramente). Inoltre, al netto dei recuperi, sarà importante comprendere quale saranno le condizioni dei rientranti Meret, Ghoulam e Younes: i primi due sono rispettivamente dei patrimoni da lanciare e da rivalorizzare; mentre il tedesco è un oggetto misterioso dalle doti tecniche interessanti che, dal canto suo, potrebbe sorprendere positivamente.

Il Napoli, dunque, sembrerebbe avere tutti i fattori dalla sua parte per avviare un ciclo “titolato” affascinante ed emozionante. A patto che non si lasci nulla per strada: chi si ferma è perduto, soprattutto a cammino appena iniziato. Ma Ancelotti, questo, lo sa. 

Alessandro Alberto Di Porzio 

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